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A Borgo d’Ale, tra pesche, uva fragola, asparagi e zucchine di qualità

BORGO D’ALE. Uscendo dall’area delle risaie, in direzione Lago di Viverone, raggiungiamo Borgo d’Ale, una delle località del Piemonte che vanta il maggior numero di prodotti ortofrutticoli di qualità. A partire dalle pesche, per proseguire con uva fragola, zucchine, asparagi. La Pesca Bella di Borgo d’Ale (PAT) è un’antica varietà di pesca dalla polpa di colore bianco con venature rossastre in prossimità del nocciolo. Il sapore è caratteristico, fresco, gradevole, particolarmente aromatico. L’epoca di maturazione, intermedia, va dalla fine di luglio alla metà di agosto. Si consuma ovviamente fresca, anche in macedonia. È ottima ripiena di cacao e amaretti al forno oppure nei sorbetti o, ancora, trasformata in confettura o in succo. Slow Food l’ha inserita nell’Arca del Gusto.

Borgo D’Ale, da metà degli Anni Cinquanta del secolo scorso, porta sulle tavole piemontesi, nei giorni conclusivi di settembre, l’ottima Uva fragola (PAT). Questo frutto è molto apprezzato dai consumatori per il suo gusto dolciastro, che assomiglia vagamente alla fragola (per qualcuno anche alla banana). Sul territorio piemontese sono presenti due varietà di Uva fragola: quella a buccia bianca e quella a buccia nera. Nella zona di Borgo d’Ale viene coltivata unicamente la varietà a buccia nera con polpa rossastra.  La produzione si estende anche ai comuni di Alice Castello, Cigliano, Maglione e Moncrivello, mentre il commercio, oltre a quello locale, è molto sviluppato nell’area della Lombardia e della Svizzera.

Di qualità è anche l’Asparago di Borgo d’Ale, la cui produzione copre circa 350 ettari (anche nei comuni limitrofi come Alice Castello, Cigliano, Moncrivello in provincia di Vercelli e Maglione nel Torinese) e supera i 10 mila quintali annui.  Le caratteristiche che rendono unico questo ortaggio sono dovute all’ambiente, alla tecnica colturale e alle varietà coltivate: tra queste sono molto apprezzate la dolcezza e la tenerezza dei germogli, mentre il turione si presenta di colore verde-bianco a causa delle particolari tecniche colturali utilizzate. Questo asparago, che rientra negli elenchi PAT, è uno dei pochi ortaggi con la filiera di vendita corta; infatti dal momento della raccolta a quello dell’acquisto da parte del consumatore non passano più di 72 ore.

La produzione dell’asparago di Borgo d’Ale copre un’area di 350 ettari

Riconoscimento PAT anche in tema di cucurbitacee con la Zucchina di Borgo d’Ale, caratterizzata dal colore verde scuro, dall’assenza di semi all’interno. Misura dai 18 ai 25 cm e la sua raccolta avviene in maniera completamente manuale. Solitamente, il loro commercio è a “km zero” per mantenere le caratteristiche organolettiche inalterate. Dal 1960 la coltivazione è presente sul territorio di Borgo d’Ale e nei comuni limitrofi, mentre la sua grande diffusione risale agli Anni Ottanta. L’area utilizzata comprende i territori di Alice Castello, Cigliano, Moncrivello, Santhià, Maglione (To), Roppolo (Bi), Cavaglià (Bi) e  Viverone (Bi).

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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