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L’incredibile storia di Gurro, piccolo centro in Valle Cannobina fondato da mercenari scozzesi

Gurro è un piccolo paese (conta appena 200 abitanti) situato in alta Valle Cannobina, tra l’Ossola e il Verbano, ai confini con il Canton Ticino. Facilmente raggiungibile da Cannobio (16 km), se si proviene dal Lago Maggiore, o da Malesco (18 km), se si giunge dalla vicina Valle Vigezzo, il piccolo borgo racchiude in sé una storia molto antica. Si narra infatti che la sua origine risalga al lontano 1525, anno in cui alcuni soldati mercenari scozzesi, al servizio di Francesco I di Francia, vi si insediarono dopo la sconfitta subita nella Battaglia di Pavia.

In paese non si trovano castelli che ricordino le valli immacolate della Scozia e nemmeno i whisky che ricordino questa splendida terra, ma di tradizioni se ne trovano in abbondanza. Tra queste vi è il bellissimo costume tipico delle donne, composto lavorando 14 metri di stoffa, in cui la sottoveste è in tessuto scozzese e di pregevole fattura. Oltretutto, le vie strette del paese e le antiche case sono state costruite con uno stile che non si riscontra in nessun altro villaggio della valle. Tra l’altro, a livello architettonico sono state riconosciute nelle abitazioni del villaggio travi a forma di croce di Sant’Andrea tipiche delle antiche architetture della Scozia e che non si riscontrano in nessun altro villaggio della valle. Anche il dialetto locale che comprende circa 800 parole di origine gaelica; ma anche alcuni cognomi come Pattriti, Donaldi e Gibi che deriverebbero dagli scozzesi Fitzpatrick, MacDonald e Gibb.

Esattamente 50 anni fa il barone di Lochoreshyre dopo diverse ricerche storiche, appurata l’appartenenza dei gurresi al Clan Gayre, decise di utilizzare la funzione del rilascio del bando di adozione per fare in modo che gli abitanti del piccolo borgo di Gurro potessero usufruire dei diritti riservati agli appartenenti ai clan scozzesi. In occasione del riconoscimento, furono donati al villaggio il kilt ufficiale del Clan Gayre (il cui colore principale è il verde) e la sporran originale , ossia la borsetta di pelle e pelo usata come portaoggetti e per evitare che il kilt si sollevi.

Kilt e sporran originali sono conservati nel Museo Etnografico di Gurro e della Valle Cannobina, fondato nel 1975 dllo studioso e ricercatore locale don Cirillo Bergamaschi. All’interno di possono ammirare tutti gli oggetti tradizionali del territorio come abiti, vasellame, giocattoli, attrezzi da lavoro, utensili vari e molto altro. Non mancano gli attrezzi per la lavorazione della lana e a quelli per i lavori artigianali ed agricoli come gli strumenti di filatura e per la pettinatura. Gli ambienti offrono di fatto una ricostruzione delle case tipiche della valle: troviamo la cucina con i mobili, le stoviglie in legno, la scodella per il latte e la polenta, il pavimento in piode, il letto con il tipico materasso fatto di foglie di faggio, le culle intagliate, le lenzuola e le trapunte di canapa, la cassa per la biancheria, la finestra con un doppio ordine di tende. L’apertura durante il periodo invernale è solo su prenotazione presso il comune, da marzo ad ottobre resta aperto tutti i giorni, ma è necessario telefonare prima di programmare la visita. Per maggiori informazioni: www.museogurro.it

Come segno di vicinanza alle proprie origini scozzesi, ancora oggi la popolazione si veste con il kilt la domenica e in ricorrenze particolari. La seconda domenica di Luglio, inoltre, in occasione della festa del paese gli abitanti sfilano con il tartan suonando la cornamusa.

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