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Finocchini, i biscotti tipici della tradizione monferrina

REFRANCORE. Nella storia della cucina dolciaria piemontese, i Finocchini sono sicuramente una delle delizie più tipiche. La storia di questi biscotti particolarmente gustosi, come quella di molti piatti divenuti famosi nel Bel Paese, deve le sue origini ad un “errore di cucina”. Vuole la leggenda, infatti, che un pasticcere dell’astigiano abbia erroneamente versato dell’aroma d’anice nell’impasto del Pan di Spagna. Una novità che, però, suscitò la curiosità e l’apprezzamento dei piemontesi, tanto da divenire un prodotto tipico della loro tradizione. La diffusione dei biscotti è poi stata talmente veloce e capillare da far avviare, in poco tempo, la produzione di questi dolci anche nella vicina provincia di Torino e in tutta la provincia di Asti.

Una veduta di Refrancore

I Finocchini, prodotti principalmente a Refrancore, nel Monferrato, rientrano nella classificazione dei PAT, i prodotti agroalimentari «ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni»

Ingredienti

  • 60 g. uova intere, circa 4 uova grandi
  • 260 g. farina 00 W170
  • 260 g. zucchero semolato
  • 1 pizzico sale
  • 1 cucchiaio scarso raso miele aromatico (arancio o millefiori)
  • 1/2 bustina lievito per dolci
  • 1 cucchiaio semi di finocchio
  • 1 cucchiaino semi di anice
  • 1 cucchiaio liquore di anice o grappa dolce

Preparazione

Per prima cosa, iniziamo montando le nostre uova, intere, unendo all’impasto lo zucchero ed un pizzico di sale. Montiamo  a lungo il composto, magari aiutandoci con le fruste elettriche, fino ad ottenere un composto chiaro e dall’aspetto spumoso. Dopodiché, setacciamo la farina con il lievito.

In un tritatutto elettrico, tritiamo assieme i semi di finocchio e quelli di anice (alcune varianti prevedono di lasciarli interi) ed uniamo i sapori ottenuti alla farina ed al lievito. Quindi, uniamo il tutto alle uova precedentemente montate, aggiungendo anche un cucchino di miele e mescolando il tutto con una spatola di legno: facciamo attenzione a non smontare il composto, mescolando con movimenti lenti dal basso verso l’alto.

Siamo pronti per la prima infornatura: adagiamo la pasta ottenuta in una teglia rettangolare, precedentemente unta, facendo uno strato ben livellato ed alto circa 4 centimetri. Inforniamo in forno statico preriscaldato a 200° per circa 30-40 minuti, finché la crosta dei nostri Finocchini non assumerà la caratteristica doratura.

Dopo aver lasciato raffreddare il composto, togliamo il dolce dalla teglia e tagliamolo in tante fette verticali della larghezza di circa 1-2 cm e della lunghezza di circa 8-10 centimetri. Ora i nostri Finocchini sono quasi pronti, manca solo l’ultima infornata, indispensabile per dare la corretta tostatura a questo tipico dolce piemontese: con altra carta da forno, adagiamo i nostri Finocchini in una leccarda, quindi facciamoli tostare in forno per 8 minuti. Lasciamoli raffreddare e serviamoli ai nostri ospiti, magari accompagnati dallo zabaione o ad un calice di Moscato d’Asti.

Mirco Spadaro

Classe '98, rivolese di nascita, frequenta il corso di Lettere Antiche a Torino, sotto il simbolo della città. Tra viaggi e libri, è innamorato della tecnologia e della scrittura e cerca, tra articoli e post su siti e giornali online, di congiungere queste due passioni, ora nella sua "carriera" come scrittore, ora con il "popolo di internet".

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