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Federico Rosazza Pistolet e il misterioso borgo costruito in alta Valle Cervo

C’è un borgo nel Biellese (a 16 km dal capoluogo) che viene definito come il più misterioso d’Italia. E’ quello di Rosazza, appena un centinaio di abitanti, che a quanto pare vive in un alone di vero e proprio mistero, tant’è che la rivista Fenix  lo ha paragonato al francese Rennes-le-Château, cittadina del dipartimento dell’Aude, centro dei misteri di un presunto “tesoro” che sarebbe nascosto nei dintorni.

Il borgo è da sempre frazione del comune di Piedicavallo, ma dall’Unità d’Italia in poi, molte cose sono cambiate, facendo emergere il villaggio dall’ombra, grazie a un uomo che ne ha cambiato il volto: Federico Rosazza Pistolet. Nato nel 1813 proprio in questo paesino di montagna, figlio di un notaio di nobile famiglia, studiò e lavorò a Genova per molto tempo, stringendo amicizie politiche importanti, specie nelle fila della massoneria. Dopo la tragica morte della giovane moglie e della piccola figlia, Federico Rosazza tornò al paese e per non cedere alla disperazione decise di rinnovare il suo territorio, spendendo quasi tutti i suoi beni per realizzare migliorie, restauri e opere magnifiche. Da un lato con esse celebrò il ricordo delle proprie care familiari, dall’altro esaltò i simboli del potere massonico. Divenuto senatore del neonato regno d’Italia, completò le opere della Valle Cervo e costruì la strada e la galleria attraverso Colle della Colma, grazie alle quali ancora oggi si può arrivare al Santuario di Oropa senza macinare troppi chilometri. Realizzò sentieri, fontane e abbeveratoi sulle vie dei pascoli, edifici di utilità pubblica ancora oggi di notevole bellezza.

Un ritratto di Federico Rosazza Pistolet

Rosazza fu membro della giovane Italia Mazziniana e divenne Gran Maestro Venerabile della Massoneria. Da giovane intraprese gli studi in giurisprudenza, sviluppando però ben presto un interesse che lo seguirà per tutta la vita: quello per l’occulto. Si narra di riunioni segrete, di piani massonici messi a punto tra i vicoli del borgo per anni. Si conoscono inquietanti riti, con sedute spiritiche, legati a molte decisioni che il vulcanico personaggio prese proprio qui, prima di iniziare qualsiasi opera.

Alla simbologia di occultismo e massoneria richiamano molti particolari architettonici delle costruzioni di Rosazza. La chiesa-tempio di Rosazza, per esempio, ne è un testimone evidente. Dove oggi sorge questo edificio sacro dedicato a Sant’Eusebio, prima esisteva una chiesina antica demolita proprio dal Rosazza per far spazio al suo progetto. Ufficialmente si tratta di una chiesa cristiana, ma con molti elementi ambigui: la croce “a svastica” (simbolo della fertilità), il pavimento a scacchi bianco e nero, la volta stellata come si ritrova anche in molti templi della Massoneria. Sulla cosiddetta “Porta dei Giusti” c’è il simbolo della rosa, anche questo un richiamo massonico che si ripete poi per le vie del paese.

Una delle caratteristiche fontane su cui sono incisi messaggi per i viandanti

Il castello fu costruito nel 1883 e doveva rispecchiare il tipico stile degli edifici massonici, pienamente replicanti il culto dell’antico. Le mura appositamente invecchiate, le colonne grezze come se fossero state appena ritrovate in uno scavo, la torre circolare e gli affreschi con i simboli ben precisi accolgono i visitatori in un’atmosfera emozionante e da brividi. L’arco di ingresso è uguale all’arco di Volterra, mentre intorno al laghetto privato si elevano finte rovine copiate sulla forma di quelle di Paestum. Il castello è circondato da un ampio giardino e l’ingresso è realizzato tramite un arco in pietra sbrecciata che riproduce l’arco di Volterra, opera etrusca del IV secolo a.C.

Interessante e da visitare è la Casa Museo che documenta lo stile di vita e la cultura degli abitanti di Rosazza e dell’alta Valle Cervo nei secoli passati. I locali della Casa sono arredati come all’epoca  e si possono osservare la cucina, le camere, i locali per il lavoro artigianale e la stalla. All’interno è allestito anche un locale- aula dove si conservano i documenti, i disegni e gli strumenti di precisione che testimoniano l’alto livello didattico della Scuola Tecnica Locale, chiusa ormai da oltre 60 anni.

La Casa Museo di Rosazza

Anche il municipio, la torre civica e la chiesa parrocchiale, costruite alla fine dell’Ottocento come il castello, riprendono molte delle caratteristiche architettoniche e delle rifiniture della sua elegante abitazione. Da vedere ci sono la chiesa parrocchiale, costruita nel 1876 in un sapiente melange di vari stili: lombardo, romanico, rinascimentale, bizantino e arabo, sempre ricchissimo di simbologie cristiane, esoteriche e massoniche. Nella piazza del municipio sorge il Palazzo civico che, sopra ad un elegante portico, è unito alla torre ghibellina da un arco in sienite grigia e rossastra. Tale bicromia è presente come elemento architettonico in tutto l’edificio. Nel cuore del Borgo, percorrendo stradine, mulattiere e scalinate si scoprono le numerose fontane su cui sono incisi messaggi per i viandanti, che invitano a bere l’acqua fresca, cristallina e leggerissima.

Piero Abrate

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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