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Limitazioni sull’uso della vettura, novantunenne ricorre al Tar senza successo

TORINO. E’ il caso di dirlo. Se le aspettative di vita si sono allungate parecchio negli ultimi vent’anni, sono cresciute anche le pretese di chi ha raggiunto abbondantemente la terza età. E’ il caso di Luigi (il nome è di fantasia) che a 91 anni non soddisfatto delle limitazioni collegate al rinnovo della patente, ha deciso di ricorrere al Tar. Ma con poca fortuna, visto che i  giudici amministrativi Carlo Testori, Silvia Cattaneo e Paola Malanetto hanno respinto la sua domanda. Dunque Luigi potrà condurre la sua vettura per un anno prima di sottoporsi a una nuova visita. Inoltre potrà guidare esclusivamente di giorno e in un raggio di 80 chilometri dalla sua abitazione, non dovrà superare gli 80 all’ora e non potrà prendere l’autostrada. Unicamente a queste condizioni gli è stata rinnovata la patente.

Ma l’arzillo nonnetto ha fatto ricorso al tribunale amministrativo nel tentativo di poter viaggiare liberamente e senza vincoli per almeno due anni, come prevede il Codice della strada. Vista l’età avanzata, ma anche in considerazione del fatto che soffre di ipertensione arteriosa e che anni prima aveva avuto una “cardiopatia ischemica post infartuale”,  le limitazioni sono state ritenute lecite e il ricorso rigettato. Giusto, pertanto,  per i giudici, che lui abbia la licenza solo per un anno eventualmente rinnovabile, come si legge nel ricorso contro ministero dei Trasporti e Asl in cui si evidenzia come  il rinnovo preveda prescrizioni, anche in considerazione della sua patologia cardiaca seppur curata dai farmaci e che sin dal 2014 per lui il rinnovo è stato annuale, mai seguito da rimostranze.

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