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E’ scomparsa più di un mese fa, la Procura apre un fascicolo per “sequestro di persona”

PONT CANAVESE. Non ci sono notizie da più di un mese di Elisa Gualandi, la cinquantaquattrenne dipendente del Comune di Torino, scomparsa nel nulla dopo essere uscita dalla sua abitazione di Pont Canavese il 6 giugno. Le piste sono molteplici e gli investigatori stanno cercando di capire come sia potuta scomparire nel nulla. Proprio per questo la procura di Ivrea ha deciso di aprire un fascicolo per sequestro di persona. Un atto dovuto per  proseguire negli accertamenti. Anche perché, tra tutte le ipotesi possibili, compreso il suicidio o la disgrazia  (come, ad esempio, una caduta nel torrente Soana durante un’escursione) in Procura privilegiano la pista del rapimento.

Elisa Gualandi da un mese e mezzo abitava in Canavese. Aveva lasciato quella di Rivoli dove aveva vissuto per diversi anni, per cercare la tranquillità della campagna.  Un sogno, il suo, diventato finalmente realtà. A Pont  si era trasferita insieme ai suoi due gatti.  Un taglio netto con il passato. Addirittura si era messa in aspettativa dal Comune di Torino per curare al meglio il suo trasferimento. Ma il 6 giugno dev’essere accaduto qualcosa d’imprevisto: è uscita di casa senza portare con sì  portafogli, soldi e documenti. Le sue tracce si perdono sulla piazza principale di Pont. Dopo comincia il mistero. Gli investigatori non sono riusciti a rintracciare neppure il cellulare, l’unico oggetto che aveva con sé quel pomeriggio. Per due settimane la cercano carabinieri, Croce rossa, Soccorso alpino, vigili del fuoco e volontari. Tutto inutile.

La famiglia si è rivolta alla trasmissione di Ra3 “Chi l’ha Visto?”, ma gli appelli sono caduti nel vuoto. I carabinieri hanno interrogato un uomo, forse l’ultimo ad aver intrecciato con la scomparsa un qualche tipo di rapporto. I dettagli forniti nel corso dell’interrogatorio pare non abbiano dato alcun supporto alle indagini.

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