Personaggi

Nati il 18 febbraio: l’islamista e arabista di origini torinesi Carlo Alfonso Nallino

Carlo Alfonso Nallino nasce a Torino il 18 febbraio 1872. Nonostante la sua famiglia sia orientata alle scienze, essendo suo padre Giovanni professore di chimica, Carlo Alfonso si iscrive alla Facoltà di Lettere di Torino, studiando sotto il magistero di Italo Pizzi, e già a ventuno anni dimostra il suo talento pubblicando uno studio in tre volumi sulla geografia e le scienze astronomiche degli Arabi che gli fa guadagnare uno straordinario prestigio e una vasta fama a livello internazionale. Grazie a ciò può intraprendere la carriera universitaria, insegnando dapprima (1896-1902) nell’Istituto Universitario Orientale di Napoli e poi a Palermo (1902-1913).

Una lettera di Nallino del 1932

Nel 1900 pubblica un libro sul dialetto arabo egiziano, ristampato nel 1913, nel 1939 e nel 1978. Tra la prima e la seconda edizione del suo L’arabo parlato in Egitto (Milano, Hoepli) il suo legame profondo e il suo amore per la cultura araba lo fa segnalare al futuro sovrano d’Egitto, che lo invita a insegnare nella neo-istituita Università Egiziana. Successivamente diviene professore ordinario nell’Università degli Studi di Roma, città dove nel 1921 ha contribuito a fondare l’Istituto per l’Oriente insieme ad alcuni politici, fra cui il senatore Amedeo Giannini. Ha tra i suoi collaboratori studiosi di spicco Michelangelo Guidi, Giorgio Levi Della Vida, Raffaele Rapex (giudice console a Shanghai) ed Ettore Rossi.

Nel 1933 è nominato membro dell’Accademia Reale di Lingua Araba del Cairo mentre in Italia diviene socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e quindi dell’Accademia d’Italia. Nel 1938 chiede il permesso di effettuare un viaggio nella Penisola araba per approfondirvi i suoi studi ma questa è la sua ultima fatica perché i due mesi passati nel Regno Saudita ne fiaccano la salute. Muore il 25 luglio per una crisi cardiaca, dopo essere riuscito a completare solo il primo dei due volumi previsti sul regno arabo da poco costituitosi, riguardante gli ordinamenti istituzionali e che oggi costituisce il primo dei 6 volumi dei suoi Scritti editi e inediti, pubblicati dallo stesso Istituto per l’Oriente sotto la diligente supervisione della figlia Maria che proseguirà sulle orme paterne, sia come docente universitaria, sia come studiosa e ricercatrice di vaglia presso l’Istituto per l’Oriente, di cui sarà direttore scientifico fino alla morte.

Il Comune di Roma ha intitolato a Carlo Alfonso Nallino una via nel Quartiere Ardeatino, mentre il Comune di Torino gliene ha intitolata una nel Quartiere Mirafiori Nord.

(fonte: Wikipedia)

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