Nati il 16 maggio: il pittore valsesiano del XVIII secolo Lorenzo Peracino
Tra i pittori piemontesi del XVIII secolo un posto di rilievo spetta a Lorenzo Peracino, originario della Valsesia: nasce infatti a Bosco di Cellio (Vc) il 16 maggio 1710 da da Panacea Picchi e Giovanni Battista Peracino, entrambi di Bosco. E’ il primogenito di sei figli. Il padre si occupa di una piccola proprietà contadina: il suo lavoro serve per mantenere la famiglia. Inoltre svolge il compito di fabbriciere per i due oratori di Bosco, San Defendente e San Giacomo. Si può presumere che la prima educazione di Lorenzo avvenga alla Scuola di Dottrina Cristiana della Parrocchia di Cellio, come accade a quel tempo.
Ben poco si conosce della successiva formazione culturale del pittore. Nell’archivio parrocchiale di Cellio sono pervenuti alcuni volumi appartenuti sia allo stesso Lorenzo, sia alla famiglia Peracino, estintasi all’inizio del Novecento. Come i grandi pittori del passato, anche Peracino si reca a Roma per studiare i grandi autori del passato e per conoscere i propri contemporanei più famosi. Nel 1734 sposa Cirilla Lanari: da questa unione il 27 ottobre 1735 nasce Giovanni Battista, primogenito del pittore e suo aiuto nella bottega. In seguito nasceranno altri tre figli.
La prima opera firmata conosciuta del Peracino è del 1736. Si tratta del Martirio di San Mamante realizzato per la chiesa parrocchiale di Cavaglio d’Agogna. Moltro probabilmente non si tratta della prima opera realizzata dall’artista valsesiano, considerati il buon livello qualitativo e il grado di padronanza tecnica della pittura ad olio. Altre sue opere sono presenti al Sacro Monte di Domodossola, al Sacro Monte del Santuario di Sant’Anna di Montrigone, al Santuario della Madonna del Sasso (Madonna del Sasso), nella basilica di San Giuliano (Gozzano), nella chiesa di Santa Maria del Rosario (Gattinara) e nella Chiesa di San Lorenzo (Cellio). E, ancora, una tela raffigurante La Presentazione è conservata nella chiesa parrocchiale di Sant’Albino a Pella, mentre Il Martirio di San Mamante si trova all’interno dell’omonima parrocchiale a Cavaglio d’Agogna. Quest’ultima tela viene fatta risalire al 1736. Risalgono invece al 1770 gli affreschi delle Tre Virtù teologali e delle Quattro Virtù cardinali eseguiti negli angoli della cupola di San Gaudenzio a Cavallirio.
A partire dalla fine del 1778 Lorenzo comincia a progettare la decorazione ed affresco delle due sacrestie del santuario del Varallino di Galliate dove oggi si possono ammirare la Resurrezione di Lazzaro, il trionfale Ingresso di Gesù in Gerusalemme, L’ultima cena, La lavanda dei piedi agli apostoli, Nella sacrestia a destra, II battesimo di Cristo e altri affreschi nei quali l’artista è riuscito a trasfondere tutta la bellezza della sua arte nei colori, nei soggetti, nelle espressioni, nell’armonia delle composizioni.
Lorenzo Peracino muore nella sua Cellio il 25 dicembre 1789.