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“L’ultimo posto”: una raccolta di poesie di Eric Pearlman che parla alle coscienze

Si può cercare e trovare la Poesia persino nelle piccole cose, nella quotidiana routine, nei più banali gesti che ogni giorno compiamo quasi senza riflettere?

Certo che sì, se si è dotati di un cuor di Poeta: ce lo conferma Eric Pearlman nella sua silloge “L’ultimo posto”. Pearlman, oltre che un Poeta, è anche un uomo di Fede, e non c’è da stupirsi se ci propone una raccolta di preghiere che hanno il profumo di un Salterio laico; preghiere-riflessioni, preghiere-confidenze, specchio di momenti di intimo, raccolto dialogo spirituale con se stessi e con l’Essere supremo.

Sono versi che confortano i deboli, i perdenti, gli ultimi, gli esclusi, i paria della società, e che – in forma di preghiera – costituiscono un farmaco morale, un viatico per superare le difficoltà reiterate della vita, anche nei casi più disperati.

Certo, beati gli ultimi, perché saranno i primi in Paradiso. Ma sulla Terra per loro c’è solo sofferenza, esclusione, disprezzo. I versi di Pearlman sono uno sprone a prendere coscienza della perfida logica umana, che premia i potenti e rende schiavi i deboli, gli anziani, i malati, gli stranieri, e che è l’antitesi della logica di quell’Essere divino di cui abbiamo fatto cenno. E ci stimolano a farci carico, con coraggio e convinzione, di una missione: l’impegno personale per porre un freno, se non a sovvertire, la logica umana, che è opposta a quella del Vangelo.

Dalle poesie-preghiera di Pearlman emerge quel senso del sacro che accende la scintilla delle coscienze, ma che può anche risollevare gli animi depressi, sul punto di gettare la spugna e di arrendersi alle avverse vicissitudini che li opprimono. La salvezza non è nelle prime file dei teatri della politica e della vita quotidiana, ma sta in piccionaia, e occupa sempre l’ultimo posto, quello più decentrato. Ma è sempre pronta a porgere la sua mano a chi la ricerca.

Riportiamo, tra i tanti, alcuni toccanti versi significativi della poetica di Pearlman:

“Che cosa ci ho guadagnato / a stare con te, Signore? / Non sono diventato ricco, / non sono diventato famoso, / non ho avuto privilegi. / Al contrario: / spesso ci ho rimesso; / spesso sono stato escluso; / spesso ho dovuto pagare di persona. / A stare con te, Signore, ho guadagnato Te / e ho reso bella / la mia vita”.

Se è vero che la vita di un Uomo è una emozionante preghiera, al Poeta Pearlman va certamente il merito di concederci di poterla recitare con le sue parole, semplici, dirette, efficaci, magari nell’angolo più appartato di una Chiesa, nell’ombra, dove brilla fulgidamente la luce dell’ultimo posto.

Per info e per acquistare il libro, si scriva a:
vitaeditrice@gmail.com
oppure si chiami il n° 0121.3733.35.
Il volume, di 136 pagine, € 12, è uscito nel mese Settembre 2024, ed è edito da Ivo Forza-Vita. È anche disponibile on line sui siti di Marcovalerio e Ivo Forza.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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