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Al seguito di Asdrubale: un accattivante romanzo storico di Danilo Tacchino

Leggere i libri di Danilo Tacchino è come partecipare in prima persona, come comparsa o figurante, alle scene di un film storico, un colossal in technicolor. La lettura ti prende, e subito ti senti coinvolto nell’incalzare degli eventi, testimone visivo dei continui cambiamenti di scena. Succede ovviamente, e a maggior ragione, anche per chi si ritrova tra le mani un suo libro della saga “Sugli echi di Annibale”, come l’intrigante romanzo “Al seguito di Asdrubale”, di cui oggi intendiamo parlare.

Siamo nel vivo della Seconda Guerra Punica, combattuta tra Roma e Cartagine tra il  218 e il 202 a.C.: una guerra lunga e logorante che ebbe come scenario dapprima la penisola iberica meridionale e poi la penisola italica, dalla Gallia subalpina alle Puglie e alla Calabria. Il casus belli per rompere la tregua (peraltro precaria, e che seguì alla Prima Guerra Punica) tra le due superpotenze del Mediterraneo fu offerto dalla caduta di Segunto (219 a.C.), enclave romana nella terra degli Iberi, conquistata dai Cartaginesi dopo un lungo e rovinoso assedio. Sull’onda del successo, l’esercito di Annibale proseguì verso Nord-Est in direzione della foce del Rodano e di lì si apprestò a valicare le Alpi. Le fiere tribù celtiche che abitavano le vallate alpine al di qua dello spartiacque erano fortemente motivate a mantenere la loro indipendenza: ma molte di esse preferirono allearsi con i Cartaginesi, aderendo alla Coalizione Insubre-cartaginese, pensando così di salvaguardare e persino consolidare la loro autonomia, in quanto temevano che le ambizioni espansionistiche dei Romani costituissero per loro una grave minaccia. I Taurini, dal canto loro, mantennero una posizione equidistante, più temporeggiatrice se vogliamo, ritenendo che la diplomazia costituisse, almeno al momento, la politica più efficace per salvare la loro indipendenza, in attesa di una decisione più ponderata e definitiva. Ma non fu così: la città di Taurinum venne dapprima assediata e poi data alle fiamme dalle truppe di Annibale, e tutti i Taurini sopravvissuti alla fitta pioggia dei dardi scoccati dai frombolieri del Barcide furono trafitti a fil di spada.

Di qui parte il racconto di questa movimentata “puntata” della Saga di Annibale, che Tacchino ci offre nel libro “Al seguito di Asdrubale”. Sono trascorsi sei mesi da quando Annibale ha valicato le Alpi con il suo vasto e potente esercito e i suoi elefanti, ed il fratello di lui, il giovane condottiero Asdrubale, ne ripercorre i passi, al comando di un secondo nutrito esercito a sostegno della campagna militare del fratello.

Il libro “Al seguito di Asdrubale”, Romanzo storico di Danilo Tacchino, della collana “Sugli Echi di Annibale”

Tra gli alleati celti più fedeli ed eroici di Asdrubale c’è un contingente si valorosi soldati di Segusium (l’attuale Susa), la capitale celtica delle Alpi Cozie piemontesi, in cui ha sede la reggia del carismatico re Donno. Tra questi segusini spicca la figura di Kombor (un sassone alleato dei Cozii), a cui la mitologica “Spada del Drago” ‒ estratta dalle pieghe di una roccia ‒ fornisce forza invincibile, e quella di Birbas (una sorta di cronista dell’epoca: uno scriba di origini elleniche). Dopo le luminose vittorie cartaginesi sulle sponde del Ticino e della Trebbia, la campagna d’Italia comincia a rivelarsi critica per la Federazione Insubre-Cartaginese. Capua e Taranto, dopo un succedersi di alterne vittorie, tornano in mano ai Romani. Anche sul fronte iberico le fortune sembrano sorridere all’esercito di Roma, e in breve le vicende prendono una brutta piega per Annibale, Asdrubale e i loro alleati Celti. Fatale fu la battaglia del Metauro, dove Asdrubale subisce una sconfitta eclatante e muore. I suoi uomini sono decimati, ed i Celti superstiti si danno alla macchia cercando riparo dapprima presso i Celti Boi (Bologna) e poi nei villaggi dei Celti Liguri a cavallo degli Appennini.

L’agile penna di Danilo Tacchino trasforma la cronaca di guerra in una trama romanzata, con personaggi storici che si affiancano a personaggi creati dalla sua fantasia di scrittore, sempre verosimili però, e coerenti con gli usi e i costumi di un’epoca storica che gli è nota nei minimi particolari, in veste di scrupoloso studioso e di appassionato ricercatore.

La Battaglia del Metauro, in cui venne sconfitto l’esercito di Asdrubale, 2^ Guerra Punica

Al seguito di Asdrubale“, così come gli altri volumi della collana “Sugli Echi di Annibale” è un libro che offre al lettore evasione e svago, e proiettandolo in un’epoca lontana, gli fa rispolverare la storia in modo coinvolgente e originale, facendogli scoprire che ieri come oggi, in fin dei conti, poco è cambiato in termini di passioni, vanità e ambizioni umane.

Sergio Donna

Info e prenotazioni:

Danilo Tacchino, Al seguito di Asdrubale, Romanzo Storico, Collana Sugli echi di Annibale (La leggenda dei Cozii), ISBN: 9798725330915

Tel. 338.3229758 – 377.4067502

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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