San Valentino, cardiologie aperte e punto screening davanti al Comune di Torino
TORINO. L’11a edizione della Campagna di Prevenzione Nazionale presenta “Cardiologie Aperte: per il Tuo cuore”, iniziativa promossa dall’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e dalla Fondazione “Per il Tuo Cuore” onlus. La campagna è connotata dal “Porte Aperte” dei reparti di cardiologia dei principali ospedali torinesi, a partire dalle Molinette per proseguire con gli ospedali Mauriziano, Maria Vittoria, Martini e San Giovanni Bosco.
Gli ospedali hanno congiuntamente deciso di allargare l’iniziativa “Cardiologie aperte 2020” anche presso una sede esterna, per raggiungere il maggior numero di cittadini ed instillare ad ampio raggio la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, che passa ovviamente dai corretti stili di vita ma anche da periodici controlli. Venerdì 14, nella giornata di San Valentino, dalle ore 11 alle ore 17, sono invitati i cittadini che, con il monitoraggio dei direttori delle cardiologie aderenti all’evento, e l’impegno del personale sanitario (cardiologi strutturati, specializzandi ed infermieri) saranno sottoposti ad ECG, misurazioni pressorie, lezioni pratiche sulla prevenzione cardiovascolare. Nei padiglioni verrà anche distribuito il materiale informativo della Fondazione “Per il Tuo Cuore”.
Inoltre si potrà partecipare a dimostrazioni della gestione delle emergenza cardiologiche e prove pratiche di Fit Walking (la peculiare camminata veloce che, secondo i più recenti studi scientifici, rappresenta l’attività fisica di maggior impatto benefico per il sistema cardiocircolatorio).
Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morbosità e mortalità in Italia, con 240 mila morti ogni anno (circa il 40 % di tutte le morti in Italia), e colpiscono il 51% degli uomini ed il 39% delle donne, nella fascia di età tra 35 e 75 anni.
Questi dati sono sovrapponibili anche alla realtà piemontese. In Piemonte, ogni anno, muoiono infatti circa 2.800 uomini e 2.400 donne per cardiopatia ischemica, con un tasso grezzo, rispettivamente, di 135 e 108 per 100 mila residenti, livelli lievemente inferiori a quelli medi italiani.
Nel complesso, l’immagine del Piemonte fornita dai principali sistemi informativi è quella di una regione a medio rischio di cardiopatia ischemica. Questa situazione favorevole potrebbe essere in parte spiegata stili di vita più sani rispetto al resto d’Italia: la prevalenza di obesità e sovrappeso è infatti inferiore alla media italiana, così come l’abitudine al fumo di sigaretta; anche le abitudini alimentari sembrano essere più corrette: per esempio, la percentuale di soggetti che consuma verdura almeno 1 volta al giorno è superiore al resto dell’Italia.