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Riccardo Gualino: l’epopea d’un industriale innamorato dell’arte, del teatro, della musica

Indiscusso protagonista dell’Industria tessile, dolciaria, cementiera, chimica e cinematografica italiana, negli Anni Venti del Novecento era considerato uno degli uomini più doviziosi d’Europa. Poi, travolto dalla crisi economica del Ventinove, e inviso al regime, fu costretto al confino e infine all’esilio. Continuò anche all’estero la sua attività imprenditoriale con grande successo, per poi riprenderla in Italia nel Dopoguerra. In questa prima parte parliamo di Gualino imprenditore: dalla Snia alla Italcementi e dalla Rumianca alla Lux Cinematografica

Riccardo Gualino (Biella, 25 Marzo 1879 | Firenze, 6 Giugno 1964), fu fondatore della Viscosa e della Unica: un colosso dell’industria tessile la prima, una big dell’industria dolciaria negli Anni Venti del Novecento. Dotato di uno spiccato fiuto per gli affari, oltre che nel comparto tessile e dolciario-alimentare, Gualino fu un imprenditore leader anche in molti altri settori dell’economia nazionale e internazionale (dai legnami per edilizia al cemento; dai combustibili ai trasporti marittimi; dalla chimica ai servizi, al Cinema, al Teatro e alla Cultura). In breve, raggiunse una notorietà straordinaria nel comparto della finanza e dell’industria internazionale. Come operatore culturale, fu anche appassionato collezionista di opere d’arte e mecenate, con interessi in campo teatrale, musicale e cinematografico.

Un fotoritratto di Riccardo Gualino

A ottant’anni dalla sua scomparsa, è doveroso ricordare questa figura dell’imprenditoria piemontese che fu protagonista di gloriose pagine di storia industriale sia pur dai risvolti non sempre felici.

Vediamo allora di riepilogare le principali tappe della carriera imprenditoriale di Riccardo Gualino: nel 1917, con Giovanni Agnelli, decide di impiantare una società di servizi con un capitale di 5 milioni di lire, la Snia, Società di Navigazione Italo Americana che, all’origine, si occupava principalmente di trasporto di combustibile sulle rotte Italia-Stati Uniti. Accanto al tradizionale ramo marittimo, che negli anni successivi alla grande Guerra aveva segnato una battuta d’arresto, Gualino si lancia in una nuova attività: quella delle fibre sintetiche. Per potenziare questo ramo aziendale, decise di aumentare il capitale sociale a 200 milioni di lire e di incorporare tutta una serie di aziende che già da qualche anno operavano nel settore tessile. Quando la Snia ha ormai concentrato la propria attività nel comparto delle fibre chimiche, muta la propria denominazione sociale in quella definitiva di Società Nazionale Industria Applicazioni Viscosa (comunemente conosciuta come Snia Viscosa), pur mantenendo l’iniziale acronimo.

Gualino fece di Palazzo Làscaris, in Via Vittorio Alfieri 15, il suo quartier generale: l’aulico edificio torinese, che ora accoglie il Consiglio Regionale del Piemonte, fu per molti anni la sede legale e amministrativa della Snia e di altre società del Gruppo, fino a quando gli Uffici direttivi vennero trasferiti a Palazzo Gualino, in Corso Vittorio, nel 1930.

Amico di Giovanni Agnelli, Gualino ebbe altresì un ruolo importante nella Fiat, di cui fu anche vicepresidente (così come Agnelli fu vicepresidente della Snia Viscosa). Con Werner Abegg, altro illuminato imprenditore torinese dell’industria tessile, fondò l’Unione Italiana Cementi, con sede a Casale Monferrato. Ma Gualino fu anche fondatore di molte altre imprese nel campo della chimica (come la Rumianca), dell’industria del cioccolato (la U.n.i.c.a., con una magistrale operazione finanziaria, che coalizzò ben sei aziende del settore, di cui parleremo più approfonditamente più avanti), dell’industria cinematografica (Lux Film), ed anche del settore bancario, come la Banca Agricola Italiana, poi confluita nell’Istituto San Paolo di Torino.

Stabilimento Rumianca, Sala termica

Uomo poliedrico e di vaste vedute, Gualino fu anche un grande impresario teatrale: dopo aver acquistato il vecchio Teatro Scribe di Via Verdi 29, a Torino, il grande finanziere-mecenate lo fece completamente restaurare con la supervisione del critico d’arte Lionello Venturi. Il Teatro venne rinominato Teatro di Torino, e nella sua rinnovata veste, fu inaugurato il 26 Novembre 1925, riguadagnando brevemente il prestigio di un tempo.

A proposito di Teatro: Riccardo e Cesarina Gualino avevano fatto realizzare nella loro abitazione torinese di Via Galliari 28 un piccolo ma accogliente Teatro privato (capace di contenere 60 spettatori).  Il progetto della struttura e delle sue decorazioni interne venne realizzato dall’architetto Alberto Sartoris e dall’amico pittore Felice Casorati tra il 1924 e i primi mesi del 1925.

La serata inaugurale del “Teatro Gualino” fu quella del 27 Aprile del 1925. Vi si tennero concerti da camera, spettacoli di prosa ed esibizioni coreutiche di Bella Hutter e Raja Markman e delle allieve della loro scuola, cui si talvolta partecipava la stessa Cesarina Gualino.

Un’immagine del “Teatro Scribe” prima dei lavori restauro e della trasformazione nel “Teatro di Torino” ad opera di Riccardo Gualino

Tra i frequentatori del Teatro, gli artisti del Gruppo dei Sei, e altri rappresentanti dell’intellighenzia, dell’imprenditoria e dell’alta borghesia subalpina dell’epoca. In alcuni casi, presso il teatrino si tennero le prove e le anteprime di pubblici spettacoli in cartellone al Teatro di Torino.

La crisi del 1929 trovò Riccardo Gualino eccessivamente esposto in ardite operazioni finanziarie. Avverso al fascismo, non fu certo aiutato dal governo a superare le debolezze e ad evitare il crollo del suo impero finanziario ed industriale: nel 1931 Mussolini lo spedì al confino, a Lipari; l’anno successivo venne trasferito a Cava de’ Tirreni, e in seguito all’accusa di bancarotta fraudolenta fu interdetto dall’assumere cariche amministrative.

Tramite il suo procuratore Mario Palombi, Gualino riuscì tuttavia a gestire indirettamente la Rumianca e ad occuparsi ancora di cinema, dopo aver impiantato in Francia la sede della Lux Film. Futuri grandi produttori come Carlo Ponti, Dino De Laurentiis e Luigi Rovere considerarono Riccardo Gualino come il loro maestro di riferimento.

Il teatro privato di Casa Gualino, Via Galliari 28, Torino

All’Estero, Gualino non rinunciò tuttavia alla sua inesauribile vocazione imprenditoriale: istituì a Parigi la Société Générale Immobilière che si occupò della costruzione di numerosi palazzi ed edifici sugli Champs-Elysées, tra cui l’omonimo Teatro di cui Gualino divenne proprietario di una quota di azioni. A San Pietroburgo investì in un ambizioso progetto immobiliare promosso dalla Duma.

Il Théâtre des Champs-Élysées, a Parigi, di cui Riccardo Gualino fu azionista

Sergio Donna

(Segue)

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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