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Nati l’11 giugno: il pittore oleggese Bartolomeo Vandoni detto il Ghiandone

Un posto di rilievo tra i pittori e decoratori di chiese piemontesi del XVII secolo spetta a Bartolomeo Vandoni, conosciuto come il Ghiandone. Figlio di Giovanni Pietro, detto “lo spagnolo”, e di Giacomina Pelizari Bellini, quarto di otto fratelli, Bartolomeo Vandoni nasce a Oleggio, nel Novarese, l’11 giugno 1603. Compie il suo apprendistato presso un pittore locale prima di spostarsi presso la bottega di Giuseppe Vermiglio e Pier Francesco Mazzucchelli detto “il Morazzone”. L’influenza del Vermiglio e lo stile del Mozzarone appaiono, in effetti, nelle prime opere del Vandoni: gli affreschi della sesta cappella del Sacro Monte di Varese (1623-1630) e la pala d’altare di Sant’Anna, Santa Domenica e il rev. Gaudenzio Bovio della chiesa di Sant’Anna (1629 ca.) a Bellinzago Novarese. Negli Anni Cinquanta il suo stile si avvicinerà a quello del pittore milanese Francesco Cairo.

Intanto, nel 1635, realizza la Natività della chiesa dei santi Fabiano e Sebastiano a Oleggio, che ricorda sotto molti aspetti – tra cui un notevole realismo figurativo – l’omonima opera del Vermiglio, dipinta nel 1622 per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Novara. Per la chiesa di San Silano a Romagnano Sesia, realizza verso il 1640 uno Sposalizio della Vergine e, negli stessi anni, un San Sebastiano per l’oratorio di San Giuseppe di Pallanza. La sua notorietà va oramai oltre l’ambito locale, tant’è che i padri banarbiti di Milano lo menzionano chiamandolo: pictor celeberrimus. I barnabiti di Novara gli affidano la realizzazione di opere nel trienni 1644-1647; seguono altri incarichi per la chiesa di Sant’Alessandro a Milano e varie pale d’altare per la chiesa di san Remigio a Busto Garolfo, la chiesa di san Vittore a Sizzano, la chiesa parrocchiale di Maria Annunciata e San Lorenzo a Vaprio d’Agogna e per l’oratorio del Santissimo nome di Gesù a Oleggio, quest’ultima una copia della Circoncisione del Fiammenghin.

Bartolomeo Vandoni muore ad Oleggio nel 1673, anche se la data è incerta: alcuni testi parlano, con il beneficio del dubbio, del 18 ottobre.

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