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Leggende contadine: i cachi e la predizione sul “carattere” dell’inverno

Uno dei frutti autunnali d’eccellenza è il caco, protagonista di queste fredde serate di stagione e ottimo fine pasto, da consumare sia al naturale sia come ingrediente in torte, dolci e dessert. Il caco è una bacca rossa, che matura sugli alberi da ottobre a novembre. L’albero del caco (Diospyros kaki) è una specie originaria della Cina, importata in Europa verso metà del Settecento. I suoi colori sgargianti, tipicamente autunnali, donano un tocco di vivacità ai paesaggi delle nostre campagne. Nelle vecchie famiglie contadine, il caco rappresentava un alimento altamente energetico, proprio per questo motivo ne veniva piantato almeno un albero per ogni abitazione.

Dentro al frutto, spesso e volentieri, si trova un nocciolo, detto anche seme. Sezionando il seme, verticalmente, a metà, si potrebbe trovare il germoglio con una delle seguenti sagome:

  • Forchetta
  • Cucchiaio
  • Coltello

Da qui ha origine l’antica leggenda contadina, che i nostri familiari tramandano di generazione in generazione. Cosa significano quindi i tre “segnali”, che si trovano all’interno del nocciolo? I nostri vecchi dicevano che erano le previsioni riguardanti l’inverno, che stava per arrivare, una specie di meteo in anticipo, che dava degli avvertimenti su come comportarsi nei mesi futuri (soprattutto per ciò che riguardava i lavori della campagna). Nello specifico, in base alla forma, che si trovava nel nocciolo, queste erano le condizioni meteorologiche, da tenere in considerazione:

  • Cucchiaio = inverno caratterizzato da abbondanti precipitazioni nevose;
  • Forchetta = inverno mite;
  • Coltello = inverno caratterizzato da un freddo tagliente, secco, scarsamente piovoso.

Resta scontato ricordare che non ci sono presupposti scientifici, per avvallare come attendibile questa teoria. Rimane però una leggenda del nostro ricco patrimonio contadino, da conoscere e continuare a raccontare. Inoltre, da adesso in poi, sfido chiunque a non cercare il nocciolo all’interno di un caco, quando avrete l’occasione di consumarne uno.

Chiara Parella

Chiara Parella

Classe ’87, torinese di nascita, ma astigiana di adozione, dopo una formazione classica, si è laureata in scienze e tecnologie agroalimentari presso l’Università degli Studi di Torino. Si occupa di marketing e comunicazione e scrive per alcuni blog di settore. Amante da sempre della letteratura latina e della cultura in generale, è autrice del libro “La figlia sfuggente”, il suo esordio letterario (Letteratura Alternativa Edizioni, 2020).

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