Latte e polenta: la colazione di una volta
Piatto arcaico della gastronomia d’ogni epoca, la polenta è forse uno dei primi pasti cotti delle società di questa parte di mondo; certamente in uso già tra i sumeri e in Mesopotamia, dove era preparata con miglio e segale, anche i greci ne andavano ghiotti, preparandola con farina d’orzo, e ne esistono infinite varianti a seconda delle materie disponibili, tanto in Africa quanto in Asia.
Concia in Valle d’Aosta, dove viene condita con Fontina o Toma fusi, servita sul tagliere nelle Langhe, in Piemonte, o perfetto abbinamento per pesci e quinti quarti in Veneto; le varianti di uso e consumo di questo piatto nostrano sono, oggi, quasi infinite: cotta nella panna con patate schiacciate e formaggio di malga (la famosa ma non troppo polenta cropa!), servita con straccetti di manzo cotti in lardo e erbe aromatiche nel Varese, oppure ancora croccantissima e fritta in Puglia, più al sud, dove la polenta è uno street food apprezzato tanto dai locali quanto dai turisti. E tante, tante, tantissime altre; ma perché la polenta ha avuto così tanto successo, in giro per il mondo? Semplice: perché è estremamente nutriente. Ricca di fibre, Sali minerali e vitamine, eccelle per i carboidrati, facendo il lavoro, sulla tavola, di un primo piatto estremamente sostanzioso – ed anche poco costoso! -, senza glutine e con pochi grassi. Insomma, davvero un prodotto tutto fare. Tra le tante ricette possibili per questo meraviglioso ingrediente, eccone qui una che proprio non potete perdere; una ricetta dell’infanzia che ha il sapore del tempo che passa e dell’essere bambini: la polenta al latte.
Ingredienti
- Farina di mais gialla: 1kg.
- Latte intero: ½ litro.
- Acqua: 1.5 litri.
- Sale grosso: q.b.
Preparazione
Prima di passare alla preparazione di questa gustosissima ricetta, è bene fare un attimo il punto degli ingredienti scelti per la sua preparazione. Prima di tutto, è bene dire che la polenta al latte è un piatto pensato per la colazione, per essere estremamente nutriente e per essere consumato prima di giornate intense, di lavoro fisico o mentale. Per questo, noi, nel rispetto della tradizione, abbiamo scelto di utilizzare il latte intero e non quello parzialmente scremato: se è pensiero comune che il primo sia utile unicamente nella preparazione dei dolci e il secondo sia principalmente pensato per l’utilizzo in “solitaria”, questa credenza nasce invero dalle differenti proprietà nutrizionali tra i due liquidi; il primo, tale e quale a quello che viene munto, maggiormente ricco di nutrienti, il secondo meno. Inoltre, il latte intero è decisamente più versatile nella cucina dolciaria, poiché più facile ad amalgamarsi nella preparazione dei nostri composti; questi, insomma, i motivi alla base della nostra scelta: nulla, però, vi vieta di optare, secondo i gusti e le esigenze, per quello parzialmente scremato o scremato, anche prendendo in considerazione questioni diverse come l’apporto calorico o le esigenze di salute.
Bene: passiamo alla ricetta vera e propria! Per prima cosa, prendiamo il nostro paiolo e, dopo aver portato a bollore la giusta quantità d’acqua sopra indicata – opportunamente salata! -, versiamo a pioggia la nostra farina di mais, mescolando costantemente fino a quando non otterremo un miscuglio privo di grumi. Lasciamo a cuocere il tutto per non meno di una 60’ di minuti, mescolando, di tanto in tanto ma con una certa frequenza, muniti di mestolo di legno. Appena pronta, facciamola raffreddare su un piatto e, fredda, riduciamola in cubetti dallo spessore desiderato; saranno questi che, come biscotti, immergeremo nel latte. E la ricetta, estremamente semplice – ma non per questo meno gustosa! – e realizzabile con la polenta del giorno prima, può essere mangiata con latte freddo o latte caldo, a seconda delle preferenze.