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Inconfondibili e fragranti: sono i biscotti di Pamparato

PAMPARATO. Tra le Alpi Marittime, in provincia di Cuneo, a circa 800 metri d’altitudine, si trova un piccolo borgo: Pamparato. Il nome del paese racconta di per sé una storia, che si è tramandata di popolo in popolo, arrivando fino ai giorni nostri con una connotazione più leggendaria che storiografica. Difatti, se si scandisce meglio il nome, si nota come all’interno sia racchiusa la frase latina “Panis paratus” (pane pronto).

Da dove deriva questa strana definizione? La leggenda racconta che Pamparato subì un periodo di incursioni da parte dei Saraceni, che assediarono il borgo per molto tempo. In una di queste invasioni, i Saraceni sorpresero un cane che stava mangiando una pagnotta di pane condita. Credettero, quindi, che il borgo avesse a disposizione ancora molte scorte, proprio perché gli abitanti potevano permettersi di dar da mangiare ai loro cani del cibo così “prelibato” in tempi di guerra. Fu in quel momento che esclamarono l’affermazione “Habent panem paratum!” (Hanno pane condito!”) e lasciarono per sempre il paese.

Oltre che per il pane, il piccolo centro del Monregalese è famoso in tutto il Piemonte per i suoi buonissimi “Biscotti di Pamparato”, le tradizionali paste di meliga, che attirano curiosi e turisti da tutta la regione. In una minuscola traversa che parte dalla piazzetta centrale del borgo, si trova un locale in cui il tempo sembra essersi fermato: il Biscottificio di Pamparato, un luogo davvero delizioso, dove sostare per una pausa o per fare incetta di Biscotti di Pamparato. Il Biscottificio è una vera e propria panetteria, che sforna tutti i giorni pane, focacce, crostate e biscotti di tanti tipi. Gli scaffali sono in legno, come nelle panetterie di una volta, e ogni dettaglio non è lasciato al caso. Si respira l’atmosfera tipica di quei luoghi che ormai non esistono più, antichi, ma non così lontani dai nostri giorni, che però riportano alla memoria ricordi e momenti dell’infanzia.

La pasta di meliga è un prodotto tradizionale piemontese (PAT), a tutti gli effetti il prodotto di punta della nostra pasticceria secca. Il Biscottificio riprende una ricetta antica che parte da una base di farina di mais ottofile, burro, uova e zucchero: da qui viene arricchita con nuovi ingredienti, dando vita ad altre varianti rispetto al biscotto tradizionale. Infatti, nel biscottificio vengono prodotti i biscotti di meliga con farina integrale macinata a pietra, quelli senza zucchero, quelli di farro o di kamut e quelli con gocce di cioccolato.

Se volete provare, ecco una ricetta semplice per cercare di “imitare” a casa il biscotto di Pamparato.

Ingredienti

180 g burro
75 g zucchero
1 uovo
1 tuorlo
90 g farina di mais
180 g farina
vaniglia in polvere q.b.
1 buccia di limone grattuggiata

Alla base dei biscotti di Pamparato c’è la farina di mais

Preparazione

1. Montare il burro: quando diventa una crema, aggiungere lo zucchero e continuare a montare.
2. Aggiungere l’uovo, il tuorlo con la vaniglia e la scorza di limone grattugiata e far montare fino a completo assorbimento.
3. Aggiungere le farine.
4. Una volta che l’impasto è pronto, prendere il sac-a-poche con bocchetta rigata e foderare una teglia con la carta da forno.
5. Riempire il sac-a-poche e fare dei cerchi con l’impasto.
6. Infornare a 180° per 12 minuti circa.
I nostri biscotti di meliga sono pronti.

Chiara Parella

Classe ’87, torinese di nascita, ma astigiana di adozione, dopo una formazione classica, si è laureata in scienze e tecnologie agroalimentari presso l’Università degli Studi di Torino. Si occupa di marketing e comunicazione e scrive per alcuni blog di settore. Amante da sempre della letteratura latina e della cultura in generale, è autrice del libro “La figlia sfuggente”, il suo esordio letterario (Letteratura Alternativa Edizioni, 2020).

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