Disabilità Piemonte: la guida 2018 e il bando per le soluzioni abitative per disabili gravi
TORINO. La “Guida agli interventi a favore delle persone disabili 2018” è una raccolta d’informazioni utili su contributi, agevolazioni e interventi a sostegno delle persone disabili. Oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche, ad esempio, si parla di assistenza alla persona, formazione professionale e lavoro, mobilità e trasporti, spese sanitarie e ausili, sport e tempo libero, tutela e trasparenza. Inoltre, sono specificate le modalità di accesso, i documenti necessari e gli uffici a cui rivolgersi presso gli Enti che hanno realizzato la guida: Regione Piemonte, Agenzia delle Entrate, Inail, Inps e Agenzia Piemonte Lavoro, consultabile online e su cartaceo presso le sedi Urp (Ufficio Relazioni con il Pubblico) della Regione Piemonte.
Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, Augusto Ferrari, ritengono che: «È compito delle Istituzioni impegnarsi al fine di permettere a tutti i cittadini e le cittadine pari opportunità, sia tramite politiche attive, che questa amministrazione sta portando avanti dal momento del suo insediamento, sia con iniziative utili a diffondere la conoscenza degli strumenti che mettiamo a disposizione, come questa guida. La necessità di creare un legame, quanto più saldo, con chiunque viva una situazione di difficoltà vuole essere il tentativo di realizzare e rinsaldare quell’inclusione sociale che per noi è alla base del concetto di comunità».
Restando in tema di disabilità, è aperto, fino al 31/10/2018, il bando per le soluzioni abitative per disabili gravi, cioè per il finanziamento dei gruppi appartamento e per gli alloggi di autonomia per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, istituiti dalla legge del 2016 “Dopo di Noi”.
Lo stanziamento è di 2.730.000 euro, di cui 1.092.000 per il 2018 e 1.639.000 per il 2019, ed è riservato a Comuni singoli e associative, aziende sanitarie locali, enti gestori dei servizi socio-assistenziali, Ipab, enti religiosi legalmente riconosciuti, cooperative sociali iscritte all’albo regionale, fondazioni e associazioni.
In particolare, si è ritenuto opportuno ricondurre le attuali tre tipologie di struttura alloggiative assimilabile ad una civile abitazione ad una sola. I parametri saranno immediatamente applicabili per le strutture di nuova istituzione, mentre quelle attualmente esistenti e operanti possono continuare l’attività purché siano rispondenti a quelli gestionali senza necessità di adeguarsi agli strutturali salvo il caso in cui intendano ampliare la capienza. La rispondenza ai nuovi requisiti sarà verificata dalla Commissione di vigilanza in occasione del primo sopralluogo che sarà effettuato, e comunque entro il 31 dicembre 2019. Potranno ospitare fino a 10 persone ed erogare prestazioni di intensità alta, media e bassa. Gli immobili ammessi a contributo saranno soggetti al vincolo d’uso socio-sanitario, della durata di 15 anni.