![](https://www.piemontetopnews.it/wp-content/uploads/2022/01/Peperoni-di-Capriglio-1.jpg)
Dall’Astigiano, una ricetta della tradizione con gli squisiti peperoni di Capriglio
CAPRIGLIO. Centro del Basso Monferrato, giù nella valle del torrente Triversa, Capriglio è un piccolo comune del circondario di Asti, i cui abitanti, i caprigliesi, si contano in poco più di 309 anime. Una città antica, che risale almeno al 1153, quando viene per la prima volta nominata in un atto giudiziario di papa Eugenio III – Caprile cum toto suo comitato -, ma che vive ancora oggi di splendidi monumenti e strade che quel passato ce lo ricordano ben chiaro: le numerose, numerosissime chiese, alcune ancora memori del passato romano di questo piccolo paese, i sotterranei dell’antico castello ormai distrutto, per non parlare delle tante tracce che illustri personaggi e protagonisti della nostra regione hanno qui lasciato.
E, tradizionale di Capriglio, tra le tante cose, c’è anche un peperone, un frutto tutto speciale: un peperone che, soprattutto negli ultimi tempi, è tornato a popolare la sua terra; il Peperone di Capriglio. Unico per sapore, consistenza e resistenza, il peperone di Capriglio si caratterizza per una forma più piccola dei suoi vicini parenti, poco più di un pomodoro e quasi triangolare, sormontata sulla cima da uno spessissimo pericapo. Un prodotto, questo, che un tempo aveva un mercato notevolissimo, arrivando a conquistare i mercati di Chieri, Torino e Asti con prezzi che, addirittura, doppiavano i rivali della varietà carmagnolese. Gli anni ’60, però, con l’introduzione dei nuovi cultivar di dimensioni maggiori, hanno abbattuto la domanda di questo prodotto nostrano, che è rimasto appannaggio di poche famiglie. Oggi, però, con la ripresa delle coltivazioni tradizionali e la promozione sul territorio, il peperone di Capriglio torna a godere di nuova luce, riscoperto nelle sue ricette tradizionali ed in adattamenti nuovi ed inconsueti. Qui sotto, una ricetta di una volta, i Peperoni (di Capriglio) sotto Vinaccia, un modo antico per riscoprire un piatto sempre moderno: provatela!
![](https://www.piemontetopnews.it/wp-content/uploads/2022/01/Peperoni-di-Capriglio-2.jpg)
Ingredienti
- Peperoni di Capriglio: 1Kg.
- Vinaccia: 1Kg.
- Aceto di vino rosso q.b.
Preparazione
I “pavrun ant’la rapa” sono un modo antichissimo e tipicamente piemontese di conservare i peperoni, preparati tipicamente nel periodo della vendemmia, dove era possibile impiegare le vinacce di uve rosse da vino, permettevano ai contadini di degustarsi un antipasto saporito e gustoso anche quando i peperoni erano ben lontani dalla loro stagione. I peperoni di Capriglio sotto raspa, o, come è più comune, “sotto vinaccia”, sono un modo perfetto per conservare questo ingrediente così particolare e degustarlo con il passare dei mesi, magari come accompagnamento ad una buona Bagna cauda; prepararli sarà semplicissimo.
Il primo passo nella preparazione dei nostri “pavrun ant’la rapa” parte dalla selezione del nostro ingrediente principale, i peperoni. Assicuriamoci, nella scelta dal fruttivendolo, di prendere peperoni intonsi, senza macchie o zone scure sulla parte esterna del frutto. Come prima cosa, lasciamoli un paio di giorni ad essiccare sopra una grata, per poi ripetere il processo: di nuovo, cerchiamo per eventuali peperoni bucati o anche solo minimamente deteriorati: è un passaggio estremamente importante per la buona riuscita del prodotto.
![](https://www.piemontetopnews.it/wp-content/uploads/2022/01/Peperoni-di-Capriglio-3.jpg)
Bene, prendiamo un grosso recipiente, una damigiana in vetro od un grosso contenitore in terracotta, precedentemente pulito, andrà benissimo. Poggiamo sul fondo uno strato di raspa, poi uno strato di peperoni – interi, con tanto di picciolo – ed ancora uno strato di raspa. Continuiamo così fino all’esaurimento degli ingredienti, ma tenendo ben presente che l’ultimo strato dovrà essere la nostra vinaccia. Ora, è importante che tutti questi livelli risultino ben pressati tra di loro: per fare ciò, una volta, si usavano assi di legno, con pietre poste sopra per fare peso. Oggi, volendo, si possono utilizzare appositi pesi per alimenti. Perfetto: l’ultimo passo e l’aggiunta dell’aceto, qui indicato di vino rosso, ma che può anche essere di vino bianco; versiamolo, fino a ricoprire l’ultimo strato di vinaccia, e lasciamo a riposare il tutto per 1 o 2 mesi, a seconda di quanto si preferiscano “bruschi” i nostri peperoni. È importante, però, almeno ogni tanto, dare un’occhiata e aggiungere, in caso si fosse abbassato troppo il livello, altro aceto, così da non far asciugare la vinaccia. Se poi voleste i peperoni più profumati, potrete aggiungere qualche foglia di lauro, chiodi di garofano, qualche rametto di timo o di menta o, perché no, qualche bacca di ginepro. Passato il tempo previsto, saranno pronti per essere mangiati: gustateli nella bagna cauda, dove sono una vera e propria specialità, oppure anche così, come accompagnamento di una buona insalata e conditi con semplice olio. Buon appetito!