AttualitàLingua & tradizioni piemontesi

Compie 50 anni il monumento di San Pietro Val Lemina dedicato ai “Piemontesi nel mondo”

Per celebrare la ricorrenza, dal 21 al 23 giugno 2024 si terranno incontri culturali e conviviali, proiezioni di video, presentazioni di opere letterarie sul tema dell’emigrazione, convegni, concerti e spettacoli musicali

C’è un monumento posizionato nel cuore di un piccolo borgo piemontese che è dedicato alle centinaia di migliaia di Piemontesi emigrati in tutti i Paesi del Mondo, a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento. L’opera si trova a San Pietro Val Lemina, un paesino di meno di 1500 anime, a pochi chilometri da Pinerolo: un borgo adagiato nel cuore della breve ma suggestiva Val Lemina, alle pendici delle Alpi Cozie.

L’opera è posizionata al centro del villaggio, come si conviene per ogni monumento di valore, e precisamente in Piazza Piemonte.

Un piccolo paese, dunque, per un monumento il cui significato simbolico è tuttavia di enorme grandezza e fortemente evocativo: vuole rappresentare un “perenne omaggio ai milioni di nostri conterranei che, sparsi per il mondo, hanno sofferto, gioito, fondato città, lavorato alacremente per la prosperità delle loro famiglie e delle nuove patrie, senza mai dimenticare la terra dei padri”.

Intitolata “Piemontesi nel Mondo”, l’opera venne realizzata cinquant’anni orsono dallo scultore braidese Gioachino Chiesa (1937 | 2023).

Un’istantanea dell’artista Gioachino Chiesa, autore del monumento ai Piemontesi nel mondo (1937 | 2023)

Si tratta di un gruppo scultoreo che ritrae tre soggetti, anzi quattro: due figure maschili ed una madre che regge in braccio un .bambino. Volti affaticati dal lavoro, certamente non ilari, ma illuminati dalla dignità, che solo il lavoro può fornire e dall’orgoglio di essere e “restare” Piemontesi, indipendentemente dal luogo in cui il destino li abbia condotti.

Uno dei due uomini sta scavando la terra con un badile, mentre l’altro batte sulla nuda pietra con un maglio e un picchetto. La donna è  in piedi. I soggetti appoggiano su una base che raffigura la prua di un vapore in viaggio verso rive ignote e lontane.

Come già si è ricordato, il monumento vuole onorare i flussi immani di lavoratori piemontesi partiti verso paesi stranieri, spesso sconosciuti e al di là dei mari, con spirito di intraprendenza, coraggio e dignità, valori pagati sovente con la moneta della sofferenza e della privazione.

Targhe a ricordo di visite e gemellaggi sul basamento del monumento, Foto di Sergio Spolverato

L’opera venne inaugurata il 13 Luglio 1974 dall’allora presidente della Regione Piemonte avv. Gianni Oberto, dal sindaco di San Pietro, dal Presidente dell’Associazione Piemontesi nel Mondo, Michele Colombino, e da altri personaggi illustri.

Il monumento è in bronzo (pesa 25 quintali): la fusione venne realizzata dalla Fonderia Artistica Fratelli Barberis di Torino. Il basamento è in cemento armato ed  è opera dell’Impresa “Galbo Costruzioni” di Torino. Le tre figure umane, sono a grandezza e misurano all’incirca mt. 1,70 ciascuna. L’opera è gemellata con il Monumento Nazionale all’Immigrato Piemontese di San Francisco (prov. di Cordoba), Argentina.

Per celebrare il Cinquantesimo anniversario del Monumento, nelle giornate del 21, 22 e 23 Giugno 2024 a San Pietro Val Lemina sono stati organizzati incontri culturali e conviviali, con proiezioni di video, presentazioni di opere letterarie sul tema dell’emigrazione, convegni, concerti, spettacoli musicali, pranzi e una marenda sinòira.

Le celebrazioni sono organizzate dall’Associazione Piemontesi nel Mondo in collaborazione con la Pro Loco Val Lemina.

Per informazioni, scrivere a: colombino@piemontesinelmondo.org;
oppure consultare il sito:
https://www.piemontesinelmondo.org/monumento-ai-piemontesi.html

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio