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A spasso nelle Residenze sabaude torinesi: Palazzo Carignano

TORINO. Palazzo Carignano venne costruito per volontà di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano, su progetto dell’architetto Guarino Guarini che ne ha iniziato la costruzione nel 1679, proseguito anche dopo la sua morte avvenuta nel 1683. È sicuramente uno dei più suggestivi ed imponenti palazzi del Seicento italiano, con facciata sinuosa e rivestimento in semplice mattone, preziosamente e originalmente lavorato.

Il primo Parlamento subalpino

L’edificio, sorto nell’area adibita a scuderie dal principe Tommaso, capostipite del ramo cadetto Savoia-Carignano, aveva in origine una pianta a C aperta sui giardini. Tra le soluzioni architettoniche innovative adottate da Guarini si segnala al piano terreno la scelta di variare la canonica distribuzione degli appartements doubles (estivi e invernali) inserendo corridoi di servizio fra gli ambienti posti ai due lati. Il corridoio della manica sud venne tuttavia precocemente smantellato dopo il 1691, mentre quello della manica nord sussiste ancora oggi, decorato da raffinate partiture in stucco modellate da Pietro Somasso, libero di sperimentare nuove soluzioni formali che preludevano al gusto rococò.

Nel 1698 queste stanze furono fastosamente decorate con gli affreschi del pittore Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (1661-1713) e dei quadraturisti Giovanni Battista e Girolamo Grandi con scene mitologiche a celebrare la gloria del principe di Carignano, a rivaleggiare con gli analoghi soggetti scelti dal pittore di corte Daniel Seiter (1647-1705) per i contemporanei interventi nel Palazzo Ducale (oggi Reale) di Vittorio Amedeo II (1666-1732).

Palazzo Carignano

Nell’Ottocento venne aggiunto un secondo corpo destinato a ospitare il Parlamento Italiano, con una nuova facciata rivolta verso l’attuale piazza Carlo Alberto. Infatti, l’attuale struttura quadrangolare è dovuta all’aggiunta del corpo di fabbrica costruito per ospitare il Parlamento italiano. Tra l’altro, il salone centrale ellittico situato nella parte seicentesca, già destinato alle feste, era stato trasformato nel 1848 in aula del Primo Parlamento Subalpino.

Durante due bombardamenti notturni nell’estate 1943, entrambi ad opera della RAF effettuati con bombe di grosso e grossissimo calibro, il palazzo riportò numerosi danni: dalla distruzione parziale della copertura del tetto, al crollo dei lucernari, ancora allo schiantamento degli infissi. Si registrarono inoltre gravi lesioni alle opere d’arte in esso presenti e agli stucchi e dorature dei saloni. Oggi, ospita due diversi musei, oltre alla sede della Direzione Regionale Musei.

Al piano terreno gli Appartamenti dei Principi di Carignano riaperti al pubblico nel 2011 grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. L’Appartamento di Mezzogiorno con le meravigliose boiseries dorate è aperto stabilmente, mentre saltuariamente è proposta al pubblico la visita dell’Appartamento di Mezzanotte e dei suoi saloni, affrescati da Stefano Maria Legnani detto il Legnanino, il valente pittore che lavorò nel Palazzo fra fine Sei e inizio Settecento.

La Sala della battaglie a Palazzo Carignano

Al piano nobile dal 1938 è ospitato il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano che in questi anni si è profondamente rinnovato. Oggi si presenta ai visitatori con allestimenti e servizi all’avanguardia, da Palazzo Carignano che lo ospita agli ambienti che accolgono le collezioni. L’illuminazione, i colori delle sale, la cui scelta è stata effettuata in base a codici cromatici sempre riconducibili ai temi trattati, e l’utilizzo di contributi multimediali assicurano al visitatore un’esperienza unica nel suo genere.

Il Museo del Risorgimento in questi anni si è profondamente rinnovato

Il periodo risorgimentale ora è narrato in chiave europea oltre che torinese, piemontese e italiana. Le sale sono arricchite da filmati realizzati con immagini provenienti dalle più importanti collezioni europee e visibili su schermi di grandi dimensioni, così come ampi tavoli interattivi consentono ai visitatori di approfondire ulteriormente i temi sviluppati dai filmati.

Piero Abrate

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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