Tosse persistente: il 10% degli italiani a rischio, quando consultare un otorino
La tosse è uno dei sintomi più comuni. Tuttavia, se persiste per più di 3 settimane, potrebbe indicare un problema più serio che richiede l’attenzione di uno specialista otorinolaringoiatra (otorino).
Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa il 10-15% della popolazione adulta soffre di tosse cronica, con un impatto significativo sulla qualità della vita. In Italia, i dati del Ministero della Salute riportano che il 10% della popolazione è affetto da tosse persistente, un fenomeno che aumenta durante i cambi di stagione e con l’insorgere di allergie.
Le cause della tosse persistente sono molteplici, e una diagnosi tempestiva può fare la differenza nella risoluzione del problema.
La tosse persistente: quando è il caso di preoccuparsi?
Secondo uno studio pubblicato nel 2023 sulla European Respiratory Journal, oltre il 40% dei casi di tosse persistente è legato a disturbi delle vie respiratorie superiori, come sinusite cronica o rinite allergica. Ma le cause non si limitano solo a infezioni o allergie stagionali.
La tosse persistente può anche essere legata a:
- reflusso gastroesofageo (GERD): colpisce circa il 30-40% della popolazione adulta in Italia e spesso si manifesta con tosse secca o irritante, soprattutto di notte.
- Malattie respiratorie croniche: come la bronchite cronica o l’asma, che possono aggravarsi durante i cambiamenti climatici. In Italia, si stima che circa 4 milioni di persone soffrano di asma, e un buon numero di queste ha tosse cronica come sintomo principale.
- Tumori della testa e del collo: la tosse persistente può essere un sintomo precoce di patologie più gravi, sebbene meno comuni, come i tumori laringei o faringei. Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), i tumori della testa e del collo rappresentano il 5-6% di tutti i tumori diagnosticati ogni anno in Italia.
Diagnosi e trattamenti
Quando la tosse non passa, è fondamentale rivolgersi a un otorinolaringoiatra, che può eseguire una serie di esami diagnostici per individuare la causa del problema. L’otorino, oltre a monitorare la presenza di infezioni o allergie, può anche effettuare indagini approfondite come:
- endoscopia delle vie aeree superiori per esaminare la gola e la laringe;
- test allergologici per verificare la presenza di allergie respiratorie;
- pneumotest per valutare la funzionalità polmonare, utile per escludere malattie come l’asma o altre patologie respiratorie croniche.
Secondo un’indagine del Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), l’80% dei pazienti che si rivolge in maniera tempestiva a un otorino per la tosse persistente riesce a risolvere il problema con trattamenti mirati, evitando complicazioni più serie.
Una volta identificata la causa, l’otorino sarà in grado di prescrivere il trattamento più adatto, che può includere farmaci (antibiotici, antistaminici, antiacidi) o interventi chirurgici minori per correggere eventuali disfunzioni (per esempio, per rimuovere polipi nasali o correggere un setto nasale deviato).
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