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Friciulin di patate: ricordi d’infanzia di un Piemonte contadino

I piatti della tradizione piemontese sono numerosi, gustosi, e, spesso, hanno il sapore dei ricordi dell’infanzia. In questo caso il mio è legato alla nonna materna, Noemi, una donna coraggiosa e umile, di quelle che, come molte, hanno vissuto la guerra, hanno rischiato la vita per sopravvivere, aiutando e sfamando anche chi ne aveva bisogno.

Di origini astigiane, era nata e cresciuta a Castagnole delle Lanze, Castagnole Lanze come diceva lei, era legata a una cucina semplice, ma buona, e, delle delizie che mi preparava, mi sono rimaste in mente quelle che lei chiamava “friciulin di patate”.

Le frittelle di patate, che io ancora preparo per la loro bontà, ma soprattutto per un grande affetto verso di lei, avevano come ingredienti le patate, le uova, e un pizzico di sale, cibi della tradizione contadina, regalati dalla terra, lavorata con fatica, e dalle galline, curate e nutrite in modo naturale.

Il profumo dei friciulin si spargeva in ogni stanza della casa, quasi ad arredarla come fosse stato un quadro, dipinto con colori che sapevano di cibo. E proprio di questo si trattava: era solo cibo, soffice, delicato, ma impregnato di così tanto amore che dalla bocca arrivava sempre al cuore.

Ho ritrovato la ricetta su alcuni siti di cucina, e, ciò che mi ha colpito, sono stati i commenti di alcuni utenti riguardo i ricordi.

Ingredienti e commenti

  • 500 g di patate
  • 2 uova
  • Due manciate abbondanti di parmigiano grattugiato
  • Mezzo bicchiere di latte
  • Una noce di burro
  • Sale q.b.
  • Olio

Ciao, sono Rosella. Anche io di Torino. Che ventata di nostalgia nel leggere la ricetta dei “friciulin”. Anche mia madre li preparava ed ovviamente andavano a ruba! 

Ciao! Anch’io sono di Torino, ma vivo a Rimini ormai da dieci anni: per me i “friciulin di patate” sono un tuffo nel passato pieno di nostalgia. Mia nonna in ognuno ci metteva anche un dado di fontal che durante la cottura fondeva.

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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