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Sindaci senza il tricolore stamane ad Asti per protestare contro la Legge di Stabilità

ASTI. Alla festa astigiana per le celebrazioni del 2 Giugno, in piazza San Secondo, i sindaci si sono presentati senza la tradizionale fascia tricolore. Si tratta di un segno di protesta simbolico per sottolineare la disapprovazione alla Legge di Stabilità e alle conseguenze che sta provocando alle amministrazioni locali. Se si sfoglia l’elenco delle 146 opere finanziate in Italia, solo due hanno riguardato il Piemonte: Cassinasco nell’Astigiano e Carezzano nell’Alessandrino.

«Ci siamo permessi di cogliere questa importante ricorrenza – ha detto Marco Gabusi, presidente della Provincia di Asti e sindaco di Canelli – per esprimere la convinta protesta nei confronti di una norma della Legge di stabilità che finanzia i Comuni italiani con 150 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza di edifici e strade. Purtroppo, il criterio fissato premia i Comuni con maggior disavanzo eliminando di fatto gli enti delle nostra provincia. Chiediamo al prefetto e ai parlamentari astigiani che si impegnino affinché non si ripeta questa ingiustizia e di sensibilizzare il nuovo Governo e il Parlamento a rivedere la norma, con criteri equi e calibrati sulle reali esigenze e mettendo, così, tutti i Comuni in condizioni di poter intervenire sulla sicurezza del proprio patrimonio».

Portavoce della protesta la sindaca di Piea, Sara Rabellino che ha invitato il Prefetto e i parlamentari astigiani a farsi portavoce della loro protesta, con i sindaci che si sono presentati senza la fascia tricolore, indossata solo dopo la lettura del messaggio da parte della Rabellino nel rispetto della Repubblica.

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