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“Rosso diretto”, un coinvolgente giallo di Orazio Di Mauro ambientato a Torino

Tutto parte da un fallaccio da espulsione, compiuto in un derby calcistico da un giocatore juventino ai danni di un attaccante granata diretto a rete

Si può essere stati docenti di Fisica in un Liceo Scientifico e poi, raggiunta l’età della quiescenza, decidere di avventurarsi nella stesura di un libro giallo ambientato nel mondo del calcio?
Certo che sì, soprattutto se alla scrittura si è avvezzi da molto tempo, e ci si è già cimentati con successo nella pubblicazione di molti romanzi, saggi, e testi teatrali, conseguendo affermazioni brillanti in diversi prestigiosi Premi letterari. È il caso del professor Orazio Di Mauro, che con un palmarès di un paio di dozzine di volumi di vario genere, ne ha voluto sperimentare (con sciolta dimestichezza ed efficacia) uno che ancora non aveva ancora esplorato. Il “giallo”. Ma non un giallo normale. No. Un giallo ambientato nello sport, e in particolare nel calcio contemporaneo. E bisogna ammettere che Orazio Di Mauro non solo ci è riuscito benissimo, ma è stato anche davvero molto originale, perché un giallo di questo tipo, per di più ambientato a Torino, nella letteratura del genere, è probabilmente più unico che raro.
Il titolo del romanzo, di 168 pagine, edito da Neos è “Rosso diretto”. Un titolo centratissimo perché tutto parte da un fallo da espulsione diretta: un cartellino rosso, che un giocatore juventino si è giustamente meritato nel corso di un derby contro la squadra granata. Un fallo da ultimo uomo, violento e micidiale, che stronca la rapida azione di un attaccante torinista ormai diretto in rete. Espulsione incontrovertibile, contro la quale nessun giocatore bianconero ha neppure osato obiettare, per un fallaccio grave, commesso da un giocatore peraltro generalmente corretto e professionalmente serio. Ma tant’è. Ma qui viene il “bello”: il giocatore fa perdere le tracce di sè. Sensi di colpa per aver stroncato la carriera a un giocatore avversario, talmente pesanti da indurlo al suicidio? Disperazione e paura per le ondate di insulti ricevute sui socials dai tifosi del Toro, che hanno indotto il difensore juventino a nascondersi per paura? Oppure si tratta di un rapimento? O di vendetta sportiva da parte degli holingans granata? I giorni passano e la faccenda si fa sempre più intricata.

Il fallo da espulsione, e ancor più la sparizione del calciatore juventino (per i giocatori dell’una e dell’altra squadra l’Autore ha scelto nomi di fantasia) sono ormai al centro dell’attenzione dei media, ma anche al centro delle indagini della Polizia e della Magistratura. Michele Asti, giovane giornalista di cronaca nera, si trova a collaborare con l’amico d’infanzia Carlo Zoggia, Ispettore superiore di Polizia. Pur su piani diversi, l’uno alla ricerca di uno scoop giornalistico che possa dare uno slancio alla propria carriera (ma anche per motivi personali che non sveliamo), l’altro nello svolgimento scrupoloso della sua professione di poliziotto, i due amici – dopo aver battuto inutili piste, sterili e deludenti – riescono finalmente a trovare il bandolo della matassa. E scoprono il movente e il colpevole di un delitto che ha scosso l’opinione pubblica e tenuto banco sui media nazionali, oltre che nelle pagine di cronaca sportiva e di cronaca nera.
“Una scrittura dai toni cangianti, dal procedurale al parlato calcistico, dal giornalistico al famigliare, accompagna il lettore nelle diverse situazioni di questa storia che avvince e convince fino all’ultima pagina”. Così leggiamo sulla quarta di copertina del volume.
Aggiungiamo: il cimento di Orazio di Mauro nel genere “giallo” si è rivelato quanto mai efficace e coinvolgente. Ci auguriamo allora di poter leggere presto un altro suo romanzo di questo stesso genere, magari ancora ambientato nel mondo dello sport.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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