Curiosità

Ora la Figc potrà decidere se riassegnare al Torino lo scudetto che fu revocato nel 1927

TORINO. Le indagini condotte dagli inquirenti della Figc nei mesi successivi alla conclusione del campionato 1926-1927, che vide il FC Torino conquistare sul campo il suo primo scudetto, per quanto non fossero suffragate da prove inconfutabili, e nonostante che le parti in causa (sia sul fronte granata che su quello bianconero) avessero sempre negato con determinazione di aver addomesticato il derby del 5 Giugno 1927 a vantaggio del Torino, si risolsero con l’imposizione al Club granata di scucire dalle maglie lo scudetto tricolore.

Né valse l’impegno durante la partita dimostrato dal bianconero Allemandi, accusato di essere uno dei protagonisti della presunta combine, che si dimostrò uno dei migliori in campo. Né valsero le risolute dichiarazione di innocenza da parte dei giocatori coinvolti.

La formazione del FC Torino, all’inizio del campionato 1927-1928. Sulle maglie granata è ancora cucito lo scudetto conquistato nel campionato precedente, e poi revocato dalla Figc per un presunto illecito sportivo in occasione del derby del 5 Giugno 1927, vinto dal Toro per 2 a 1

A distanza di oltre novant’anni, sembra giunto il momento di sapere come davvero andarono le cose: documenti d’epoca, verbali, dichiarazioni e interviste tenutesi a caldo e in epoche successive ai protagonisti di questo giallo sportivo, sono stati approfonditamente riesaminati da una Commissione composta da Otto Saggi, nominati dall’attuale presidente della Figc, Gabriele Gravina. La Commissione, che ha iniziato il suo lavoro di disamina e approfondimento dei fatti nel mese di Gennaio 2019, dopo oltre due anni di indagini, ha finalmente tirato le somme del caso, redigendo l’attesa Relazione Storica, il cui verdetto sarà sicuramente determinante per capire se il primo scudetto della storia granata potrà essere idealmente ricucito sulle maglie della squadra del Club, oppure se sarà assegnato al Bologna che in quel combattuto campionato si era aggiudicato il secondo posto, o magari alla squadra classificatasi al terzo posto, la Juventus.

Una caricatura di Franco Bruna di Adolfo Baloncieri, uno degli artefici dei successi granata degli ultimi anni Venti del Novecento.

La riconquista “morale” dello scudetto revocato nel 1927 ai granata, è un chiodo fisso del presidente Cairo che già nel 2015, in occasione della posa della prima pietra del rinnovato Filadelfia, si era pubblicamente impegnato nella lotta per il riconoscimento alla squadra granata di un titolo che venne scucito dalle maglie in base a un verdetto da molti considerato ingiusto.

Nell’Aprile del 2017, Cairo ha presentato istanza formale alla Figc per approfondire come si svolsero davvero i fatti in quel derby giocato il 5 Giugno 1927 e capire se quella drastica decisione fosse davvero motivata, oppure se fosse stata adottata con margini di arbitrarietà. L’istanza è stata accolta, e venne così istituita una prima Commissione di riesame di quei fatti lontani, che sono sempre stati coperti da un velo di dubbi e incertezze. I lavori hanno subìto vari rallentamenti e sospensioni, per poi essere ripresi dal nuovo Comitato nominato da Gabriele Gravina. Il Comitato è presieduto da Matteo Marani, vicepresidente del Museo del Calcio di Coverciano.

Un titolo su un giornale sportivo dell’epoca a commento di una vittoria della squadra granata contro i rivali del Bologna sul finire del campionato 1926-1927

La Commissione degli otto Saggi dovrà anche esprimersi sulla definitiva assegnazione dello scudetto del campionato 1914-1915, interrotto per lo scoppio della 1^ Guerra Mondiale: il titolo venne assegnato al Genoa, tenuto conto del suo già ricco palmares e del suo già consolidato blasone, ma la Lazio, che era in testa al Girone meridionale, ne rivendica – dal canto suo ‒ l’aggiudicazione.

E poi, in palio, c’è anche la definitiva assegnazione dello scudetto del campionato 1924-1925, conteso tra Genoa e Bologna.

Tornando alle rivendicazioni del Torino, se davvero quello scudetto fosse stato impropriamente scucito dalle maglie granata per un “accordo” solo presunto, ma smentito dai fatti, giustizia sarebbe fatta davvero.

Se invece ci fosse stato davvero del marcio prima o durante quella fatale partita, la giustizia sportiva riconfermerebbe un verdetto assolutamente inconfutabile.

Non ci resta che attendere la decisione finale della Federcalcio.

Dobbiamo ricordare, per dovere di cronaca, che in quel 1927, l’allora Presidente della Fcgc Leandro Arpinati, non assegnò lo scudetto al Bologna, secondo classificato, squadra di cui quell’uomo di regime era sfegatato tifoso. E pertanto il Campionato 1926-1927 è rimasto (almeno finora) senza un vincitore.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino", "Statue di Torino" e "Ponti di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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