Nigeria, liberato il cuneese Sergio Favalli rapito il 30 marzo
CUNEO. L’imprenditore di origini cuneesi Sergio Favalli, rapito in Nigeria il 30 marzo, è stato liberato. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, Favalli era in taxi sulla strada tra Abuja a Kaduna quando i sequestratori hanno bloccato il mezzo. A dare l’allarme è stata la moglie, una donna nigeriana, che ha chiamato un amico italiano della coppia. Quest’ultimo ha contattato le autorità italiane e immediate sono iniziate le attività dell’Aise che ha attivato una collaborazione con l’intelligence nigeriana che viene definita “molto buona”.
I risultati sono arrivati dopo 13 giorni: Favalli è stato liberato stamane e in serata sarà in Italia dove sarà ascoltato in Procura alla presenza degli agenti del Ros. Si tratta di un successo per gli uomini dell’intelligence esterna guidati dal generale Luciano Carta che segue quello ottenuto con la liberazione in Siria di Sergio Zanotti, rapito nell’aprile del 2016, e quello arrivato con l’arresto di Cesare Battisti in Bolivia grazie al contributo fondamentale proprio dell’Aise. Nella stessa area era stato sequestrato in passato Don Maurizio Pallù in seguito anche lui liberato.
L’imprenditore, originario di Moretta (Cn), aveva sviluppato delle attività di impresa nell’edilizia e per la produzione di porte nella città nigeriana. Nelle indagini che hanno portato alla liberazione la Procura di Roma aveva delegato i carabinieri del Ros. Ora sul sequestro il pm Sergio Colaiocco ha aperto un fascicolo d’indagine per sequestro di persona con finalità di terrorismo.
Dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta giungono attraverso un tweet le congratulazioni per l’ennesimo successo dell’Aise: “Grazie al vostro agire preciso e puntuale, a pochi giorni dalla liberazione di Sergio Zanotti, in brevissimo tempo anche questo nostro connazionale sarà a casa!”.