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Nell’era del digitale, come sarebbe il mondo senza la carta?

TORINO. La risposta a questa domanda hanno provato a darla, a modo loro, esponenti del mondo della scrittura, dell’arte, della pubblicità e della musica della scena contemporanea, da Lorenzo Marini, Ugo Mauthe, Marianna Porcelli Safonov ed Eugenio Cesaro.
Cominciando a elencare i benefici di questo importante materiale, per non perderne l’uso soprattutto da un punto di vista artistico, e senza porre la carta in contrasto col digitale, molte sono state le considerazioni interessanti e anche ironiche durante l’incontro, organizzato dall’Unione Industriale di Torino e dalla Federazione Carta e Grafica, svoltosi al Salone del Libro.
«La carta è come un gigante fragile in questo tempo, come un vaso di carta tra vasi di ferro», sostiene Mauther, mentre per Marini viviamo in un mondo duale dove l’uno (il digitale) presuppone l’altro (la carta). Secondo la simpatica performer Safonov il problema riguarda anche l’estinzione: delle pecore (un tempo, infatti, si usava la cartapecora), dei “frikkettoni”, che fanno della canapa, ottenuta dalle piante, diversi utilizzi, e delle banche, in quanto i soldi non verrebbero più stampati.
«Senza la carta dureremo molto meno, come una storia su Instagram», pensa il giovane Eugenio Cesaro, leader del gruppo torinese Eugenio In Via Di Gioia.
L’opera suggestiva di Marini, portata al Salone, testimonia come la carta abbia un valore anche dal punto di vista della cultura, e in particolare dei linguaggi dell’arte. Il suo Type Tree, l’albero del Type, regala a ogni lettera dell’alfabeto una propria personalità, e ciascuna di esse ha una storia in termini grafici, come la B di Bacio. «Il mio è un omaggio all’albero per rispettare la carta che da esso deriva. Nell’antichità si pensava all’albero come all’immagine di un uomo capovolto: tra i due c’è sempre stato un rapporto magico, in quanto ogni uomo ha una propria linfa vitale che gli scorre dentro». Quello di Marini , infatti, come lo stesso dichiara, vuole essere un omaggio al Salone che parla di libri di carta.
Non dimentichiamo che la carta, uno dei prodotti più sostenibili per l’ambiente, è biodegradabile ed è il materiale più riciclato in Europa, dove le foreste sono cresciute di 44,000 km quadrati tra il 2005 e il 2015.
Infine, dal legno al piombo fino ad arrivare al digitale, dalle carte pregiate a quelle di uso comune, la carta è protagonista nei musei italiani, associati nell’AIMSC (Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta) , che ha l’obiettivo di dare visibilità a questi spazi espositivi e alle collezioni del patrimonio storico, artistico e culturale delle arti grafiche e della produzione della carta.

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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