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Nati il 26 aprile: l’imprenditore albese Michele Ferrero

E’ considerato uno dei più grande imprenditori piemontesi del XX secolo. Amato dai suoi dipendenti, capace di trasformare un’azienda poco più che artigianale in un colosso internazionale del settore alimentare. Figlio di Pietro e Piera, Michele Ferrero vede i suoi natali il giorno 26 aprile del 1925 a Dogliani, comune di circa cinquemila abitanti del Cuneese, a una trentina di chilometri da Alba. Il padre Pietro ha acquisito diverse esperienze lavorative a Dogliani, ad Alba fino a Torino, con una pasticceria nella centrale via Berthollet. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale spinge Pietro e sua moglie Piera a tornare ad Alba, nel 1942, dove decide di aprire un laboratorio in via Rattazzi. Comincia così la storia della Ferrero.

Nei dieci anni successivi alla costituzione formale dell’azienda Ferrero, che avviene il 14 maggio del 1946, la crescita costante e veloce dell’industria continua anche grazie al lavoro di Michele, che collabora alla sua conduzione. Alla morte del padre avvenuta il 2 marzo 1949, la direzione passa a lui, allo zio Giovanni e alla vedova Piera. Dal padre Pietro impara le capacità artigiane, dallo zio Giovanni l’importanza dell’organizzazione commerciale e dalla madre Piera il senso della struttura aziendale. Alla morte anche di zio Giovanni, coadiuvato dalla moglie di quest’ultimo, Michele è chiamato a reggere le redini di un’azienda in piena fase di sviluppo.

Gli ovetti Kinder sono uno dei successi commerciali della Ferrero

Negli anni Sessanta, sotto la sua egida i marchi quali Nutella e Kinder Cioccolato, diventano famosissimi e sono in Italia ormai sinonimi di merendina per i bambini. Negli stessi anni la Ferrero apre nuovi stabilimenti, tra cui quello più famoso in Germania in una cittadina dell’Assia, dove si produce il famoso Mon Cheri. Si pensa anche all’apertura al mercato statunitense. Successivamente, esporta il marchio Ferrero oltreoceano, dall’Australia (1974) all’Ecuador (1975).

Sempre in quegli anni, la “ditta” di Michele, grazie ad un sempre maggior utilizzo del canale pubblicitario televisivo, consolida la propria posizione quale leader di mercato, diventa uno dei maggiori sponsor nel corso di grosse manifestazioni sportive. Prodotti quali il già citato Mon Cheri, Ferrero Rocher, Pocket Coffe, Kinder Brioss, Estathe e diversi altri sono ormai famosissimi e non hanno bisogno di nessuna presentazione.

Dopo aver lasciato la carica di amministratore delegato, passa la conduzione dell’azienda ai figli Pietro e Giovanni. Va a vivere a Montecarlo, dove ha sede un’altra società del Gruppo Ferrero, la Société de recherche de marketing et technique, i cui compiti vanno dall’innovazione del prodotto al rinnovamento dei sistemi di produzione, fino ai test di mercato.

Michele Ferrero è scomparso alla soglia del 90 anni

Nel 2005 crea le Imprese Sociali Ferrero, finalizzate a creare posti di lavoro nei paesi emergenti e a realizzare progetti per promuovere l’educazione e la salute dei bambini nelle aree in cui sono situati gli stabilimenti. Quello stesso anno, il 2 giugno, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce il titolo Cavaliere di Gran Croce, per il suo impegno civile e sociale.

Dal 2008 alla morte, la rivista Forbes lo definisce come l’uomo più ricco d’Italia. Dopo una lunga malattia, Michele Ferrero muore nel pomeriggio del 14 febbraio 2015 a Montecarlo all’età di 89 anni. Il 29 settembre 2015 gli viene intitolata una piazza della città di Alba, fino ad allora denominata “Piazza Savona”.

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