L’Enaip di Alessandria si proietta nel futuro con una “stampante alimentare”
ALESSANDRIA. Citando lo “Standard Terminology for Additive Manufacturing-Coordinate Systems and Test Methodologies” (relativo standard ASTM), documento di importanza mondiale nello sviluppo di una terminologia scientifica comune a tutti i paesi del mondo, come le additive technologies o, per gli italofoni, le “tecnologie additive”, sono tutti «quei processi che aggregano materiali al fine di creare oggetti partendo dai loro modelli matematici tridimensionali, solitamente per sovrapposizione di layer e procedendo in maniera opposta a quanto avviene nei processi sottrattivi». Più comunemente conosciuto come stampa 3D o “prototipazione rapida”, l’Additive Manufacturing è un processo estremamente efficace che, a differenza dell’approccio tradizionale, utilizza soltanto il materiale necessario alla creazione del prodotto, permettendo il riciclo del materiale in eccesso ed un notevole risparmio in termini di costi ed impatto ambientale.
Generalmente basato sull’utilizzo di materiali plastici in bobine, la stampa 3D ha anche 
Destinatari del progetto saranno insegnanti, scolari, produttori di tecnologia, professionisti del settore alimentare e tutti coloro intenzionati ad introdurre l’Additive Manufacturing nel loro modello produttivo, senza tralasciare gli allievi dei corsi di qualifica e specializzazione per elettromeccanici ed addetti alla manutenzione di impianti automatizzati del centro.
