Curiosità

L’antico polo universitario torinese di Contrada di Po

Una visita allo storico Palazzo dell’Università (ora Sede del Rettorato), all’aulico Cortile d’Onore e al vicino Palazzo degli Stemmi, la perla architettonica della settecentesca e porticata Via Po

Il Palazzo dell’Università è un edificio settecentesco di Torino che occupa l’isolato tra Via Verdi e Via Po. Il complesso edilizio ha un doppio accesso: dal civico 17 da Via Po e dal civico 8 da Via Verdi.

Fu costruito ad iniziativa di Vittorio Amedeo II di Savoia, per accogliere una nuova e più consona sede per l’Ateneo torinese. Il progetto fu firmato da Michelangelo Garove e la costruzione dell’edificio fu completata nel 1720. Alla sua realizzazione contribuirono anche gli architetti Antonio Bertola e Filippo Juvarra. La facciata sulla Via Verdi è in cotto, mentre quella che si affaccia sulla Via Po è intonacata, come tutti i palazzi della storica contrada.

Di particolare pregio è anche il neoclassico portale di ingresso su Via Verdi. Fin dalla sua costruzione, il Palazzo è stato la sede dell’Università di Torino (Teologia, Lettere e Filosofia, Giurisprudenza, Medicina, Matematica); ne ha inoltre ospitato gli uffici amministrativi e le segreterie di alcune Facoltà. Ora è sede del Rettorato dell’Università e della storica Biblioteca dell’Università, con un patrimonio di 200.000 volumi.

L’elemento architettonicamente più scenografico dell’edificio è il Cortile interno con doppio loggiato. Due scaloni gemelli, posti agli angoli della manica settentrionale, consentono l’ascesa al piano nobile, un tempo sede della didattica. Sia il porticato al piano terreno che il loggiato del piano nobile rappresentano un vero e proprio museo all’aperto, in cui si alternano lapidi, busti e statue di uomini di scienza, docenti, studenti e intellettuali che hanno segnato la storia dell’Università, della città di Torino e del Paese. Nelle sale interne si conservano dipinti di pregio e altri oggetti artistici di grande valore.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il Palazzo dell’Università di Torino fu colpito da due bombardamenti, il primo l’8 dicembre del 1942, il secondo il 13 luglio 1943.

Ed ora cogliamo l’occasione per far un salto al non lontano Palazzo degli Stemmi, al civico 29-31: anch’esso fa parte dello stesso plesso universitario torinese che si affaccia sulla Via Po. Già sede del Rettorato dell’Ateneo, oggi ospita Uffici amministrativi dell’Università di Torino, un Info-Point dell’Università, e sul lato di Via Montebello, anche una Residenza Universitaria per studenti fuorisede.

Qui aveva un tempo sede l’Ospizio di Carità. L’Ospizio di Carità venne costruito per il ricovero dei sudditi indigenti per volere del duca Vittorio Amedeo II e grazie al contributo delle famiglie nobiliari. Sulla facciata dell’edificio prospiciente via Po, in corrispondenza delle arcate esterne dei portici, vennero murati gli stemmi dei benefattori che contribuirono a realizzare il fabbricato. L’edificio assunse così il nome di Palazzo degli Stemmi per i 27 stemmi araldici delle famiglie donatrici murati sulla facciata.

Sotto i portici dell’Ospedale di Carità, all’ora dei pasti, si accalcavano donne, anziani e bambini di famiglie indigenti, che attendevano la distribuzione giornaliera di pane e riso. L’Ospizio di Carità restò attivo fino al 1887.

In un comparto dell’edificio aveva sede la Manifattura per la filatura della seta. Direttamente amministrata dallo Stato sabaudo, la pia istituzione utilizzava poveri ‘’vergognosi’’ e mendicanti quale mano d’opera a basso costo, e lavoranti soprattutto a domicilio, secondo il principio tipico dell’ancien régime, che tendeva ad abbinare il fine filantropico e assistenziale a quello produttivistico.

L’attività produttiva era gestita da un “governatore’’ (di fatto un mercante-imprenditore) che forniva la materia prima, organizzava il lavoro e smistava il prodotto finito. L’Istituto funzionava come una vera industria manifatturiera.

Il Palazzo degli Stemmi dopo la ricostruzione e il restauro della facciata

Anche questo edificio, come il vicino Palazzo dell’Università, fu danneggiato nel corso della Seconda Guerra Mondiale durante i devastanti bombardamenti del Dicembre 1942 e del Luglio 1943. Nel Giugno del 1984 subì un grave cedimento, un collasso che in un primo tempo sembrò quasi irreparabile: restò in piedi, praticamente, solo la facciata. I restauri e la ricostruzione si protrassero per diversi anni.

Dopo la riedificazione, il Palazzo degli Stemmi venne nuovamente sottoposto a restauri all’inizio del 2000, e da allora è tornato ad essere una perla dell’architettura barocca della nostra città.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio