Luoghi da scoprireΩ Primo Piano

Lassù, all’ombra delle bianche statue che spiccano sulla sommità del “Palazzo della Luce”

In una sala insonorizzata di questo edificio, nel 1929, s’inaugurò ‘Radio Torino’ ed iniziarono le prime trasmissioni radiofoniche sperimentali dell’EIAR

TORINO. Progettato nel 1915 dall’architetto Carlo Angelo Ceresa per ospitare una nuova sede della Cassa di Risparmio di Torino, quello che oggi chiamiamo il Palazzo della Luce e che gloriosamente si affaccia sulla Via Bertola, proprio di fronte ai Giardini Lamarmora, si ispira a quella spiccata monumentalità tipica di molti edifici pubblici costruiti in stile eclettico tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Questo palazzo, nell’armonica mescolanza degli  stili che lo caratterizzano, mantiene tuttavia una peculiarità: la sua superba facciata evidenzia tratti di ispirazione juvarriana, che vagamente ricordano le linee di Palazzo Madama, per la presenza di ampi finestroni centinati, di un balcone centrale, e di una balaustra che orla la base della copertura, adornata da gruppi statuari in travertino bianco. Nel 1925, ancora incompiuto, l’edificio venne ceduto alla Società Idroelettrica Piemontese (SIP) che sotto la direzione di Giuseppe Besozzi, presidente della Società Anonima Elettricità Alta Italia (EAI) ne completò la costruzione. Il palazzo viene inaugurato nel 1928 per ospitare gli uffici e la direzione della SIP, all’epoca una delle più importanti  imprese del Paese operanti nella produzione e nella distribuzione di energia elettrica, ma anche nelle telecomunicazioni (SIPTEL) e nella radiofonia (EIAR).

Il Salone d’Onore al Piano Nobile del Palazzo della Luce

Forse non tutti sanno che le prime trasmissioni radiofoniche italiane furono irradiate proprio da questo palazzo: l’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche), che poi si trasformò nell’attuale RAI, aveva infatti stabilito proprio qui, in Via Bertola 40, la propria Direzione Generale, dove ancora si conserva la sala anecoica (cioè insonorizzata) dalla quale si trasmettevano i primi e sperimentali programmi radiofonici. Ebbene, l’11 Febbraio 1929 (in concomitanza con la firma dei Patti Lateranensi) nel Salone d’Onore al piano nobile dell’edificio ebbe luogo, con una solenne cerimonia, l’inaugurazione ufficiale di “Radio Torino”.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il 20 Novembre 2042 e il 13 Luglio del 1943, il Palazzo subì due bombardamenti da parte di aerei della RAF con bombe di grosso e grossissimo calibro, riportando pesanti danni al tetto, la distruzione degli infissi, il crollo  di alcuni  muri interni e del muro perimetrale sul lato di Via San Dalmazzo.

Particolare di un gruppo statuario sulla balconata della terrazza del Palazzo

Nel 1962, con la nazionalizzazione dell’industria energetica, il Palazzo venne ceduto all’Enel. In tempi più recenti, lo storico edificio di Via Bertola è stato acquistato dal Fondo immobiliare Valore Reale che con massicci interventi di risanamento e restauro conservativo, ha avviato il processo di rivalorizzazione dell’edificio, per un utilizzo abitativo e multifunzionale, anche per banchetti, catering, conferenze, premiazioni, ed altre iniziative culturali o sociali, pubbliche e private. Il progetto di restauro e riconversione a una nuova e moderna destinazione è stato affidato all’architetto torinese Peter Jaeger (affiliato allo studio Jaeger Kahlen Partner Architekten), che nel rispetto della storica architettura del palazzo ha in parte riconfigurato gli interni ad uno stile abitativo contemporaneo di lusso.

Sulla sommità dell’edificio, sono state realizzate a cura dell’Impresa di Costruzioni Torchio e Daghero attici di lusso ad uso privato (penthouses), con giardini pensili da cui è possibile fruire di un esclusivo panorama sulla città, sulla collina e sulla chiostra alpina che le fa corona. Il tutto, a tu per tu con i due candidi e maestosi gruppi scultorei che presidiano la balconata che recinge questo angolo nascosto di Torino, che pochi privilegiati hanno avuto l’onore di scoprire.

Sergio Donna

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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