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In Val Formazza, le vecchie carrozze sono diventate confortevoli camere dove alloggiare

DOMODOSSOLA. Esiste una bella storia di un luogo oggi dedicato ai bambini. Facendo un immaginario viaggio nel tempo, tra il 1953 e il 1960, a Domodossola arrivano molti emigranti, soprattutto dal Sud Italia. La maggioranza parte dalla Svizzera, dove si trova lavoro, ma è vietato, per legge, portare con sé la propria famiglia. La separazione per queste persone è molto dolorosa, anche perché spesso non sanno a chi affidare i propri figli. I frati Cappuccini, allora, cercano un modo per ospitare bambini e ragazzi costretti a rimanere lontano dalla famiglia. La prima soluzione è una casa a Gravegna, concessa però per poco tempo; in seguito nasce la “Casa del Fanciullo” che accoglie i figli degli emigranti.

E non è tutto. Si trova un terreno a Baceno Croveo Osso, i cui proprietari, per amore dei bambini, lo concedono ai frati. È un posto incantevole, immerso nella natura, da attrezzare con tende, ma un incontro casuale con Scalfaro, ministro dei Trasporti, e un’idea bizzarra trasformano il progetto in una richiesta particolare: «Ce lo regalerebbe un treno? Servirebbe per creare un villaggio per ospitare i bambini che vivono lontano dai genitori, per offrire loro un luogo di vacanza, un po’ di gioia e di serenità».

E le carrozze arrivano. Una carovana gioiosa parte da Domodossola nel 1960 lungo le strade della Valle Antigorio tra lo stupore degli abitanti, la tenacia degli operai, la supervisione dei tecnici e la speranza dei numerosi bambini che qui potranno trascorrere serenamente le loro vacanze, alloggiando nelle vecchie carrozze del treno adeguatamente equipaggiate.

Passano gli anni, e, attualmente, il villaggio Treno dei Bimbi è ancora gestito dai frati Cappuccini e da alcuni volontari. L’avventura per famiglie e gruppi è quella di alloggiare nelle vecchie carrozze qualche giorno, o trascorrere il tempo immersi nella natura, per un picnic, una sosta nel parco attrezzato con giochi, facendo una grigliata, o giocando a pallone, o ancora meditando e pregando. Da maggio a settembre è possibile organizzare una vacanza nella Val Formazza, alloggiando nelle carrozze ferroviarie trasformate in confortevoli camere da due a sei posti, dotate di un piccolo bagno e dei servizi essenziali. Qui si trovano anche un punto di ristoro, un servizio di ristorazione, un servizio mensa e una cambusa da campo con frigorifero, lavandino per piatti e stoviglie e cucina a gas, allestita vicino alle camere. Inoltre, ogni vagone può accogliere una decina di ospiti, ed è dotato di letti a castello.

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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