
Cronaca di una visita al “Choco-Story”, il Museo del Cioccolato e del Gianduia di Torino
TORINO. Visitare il Museo del Cioccolato (via Paolo Sacchi 38) nell’esteso seminterrato sottostante la storica Pasticceria Pfatisch non solo è istruttivo e divertente, ma può liberare i visitatori da quei probabili sensi di colpa che incombono su coloro che – come me – di cioccolato sono ghiotti, al punto di farne spesso una scorpacciata.
Nella vaste sale espositive in cui il Museo si snoda, attraverso un intrigante e articolato percorso storico-descrittivo-multimediale, non solo è possibile scoprire la sorprendente e plurisecolare storia del cibo degli dei, e il prestigioso ruolo di capitale del cioccolato che Torino ricopre fin dagli albori del Seicento. Il Museo svela per filo e per segno ai visitatori la lunga filiera che parte dalla raccolta delle fave di cacao al confezionamento delle tavolette di cioccolato, ma pure assicura e rassicura che il cioccolato, se assunto cum grano salis, può far bene alla salute.
Si sa che il cioccolato, per le sue intrinseche caratteristiche organolettiche, e ancor più per le gratificanti sensazioni gustative che sa trasmettere ai palati, è uno degli alimenti più irresistibili, e costituisce una tentazione talmente ghiotta, che ad essa cedono spesso anche i meno golosi.
Ma i i luoghi comuni sul consumo di questo cibo delizioso talvolta sono fuorvianti. E allora una visita al Museo serve anche per far luce sui suoi autentici valori nutritivi e spazzare via ogni equivoco.
La tabella seguente, elaborata alcuni anni orsono da Eurochocolate.com Eventi, International Chocolate Exhibition e tratta dalla monografia “Una Storia di Cioccolato | C’era una volta la Venchi Unica” (AA.VV., Monginevro Cultura | Inspire Communication, Torino, 2025), sintetizza i valori nutritivi medi di una tavoletta tipo di cioccolato da 100 grammi e i suoi componenti, rispettivamente per il cioccolato fondente, il cioccolato al latte e il cioccolato bianco:

Proteine: 3,2 g. | 7,6 g. | 7,5 g.
Lipidi: 33,5 g. | 32,3 g. | 37 g.
Carboidrati: 60,3 g. | 57 g. | 52 g.
Lecitina pura: 0,3 g. | 0,3 g. | 0,3 g.
Teobromina: 0,6 g. | 0,2 g. | —
Calcio: 20 mg. | 220 mg. | 250 mg.
Magnesio: 80 mg. | 50 mg. | 30 mg.
Fosforo: 130 mg. | 210 mg. | 200 mg.
Ferro: 2 mg. | 0,8 mg. | —
Rame: 0,7 mg. | 0,4 mg. | —
Vitamina A: 40 UI. | 300 UI. | 220 UI
Vitamina B: 0,06 mg. | 0,1 mg. | 0,1 mg.
Val. energetico: 495 Kcal. | 515 Kcal. | 540 Kcal.
Gli ingredienti di base che lo compongono (cacao, zucchero, burro di cacao, con eventuale aggiunta di latte, cereali, creme, caffè, liquori, nocciole, mandorle, pistacchi, noci, e aromi vari) ne fanno sicuramente un alimento nutriente ad alto valore energetico. Ovviamente, i valori possono differire da prodotto a prodotto, e a seconda del tipo di cacao utilizzato, ma la tabella ci dà un’idea più che significativa della composizione chimica che mediamente caratterizza una tavoletta di cioccolato.
Recenti studi hanno dimostrato che la componente lipidica del cioccolato può calmare la motilità gastrica e la sensazione di appetito, e può contribuire a livellare il tasso glicemico su parametri corretti. Alcuni macro e micronutrienti del cioccolato contengono elementi fitochimici (i flavonoidi, che rientrano nella categoria dei polifenoli) che possono avere benefici effetti sul sistema cardiovascolare ed inibire l’ossidazione del colesterolo LDL, evitando così l’accumulo o la formazione di placche arteriosclerotiche.
Per contro, pare dimostrato che in certi soggetti cefalopatici un consumo anche modesto di cioccolato può scatenare delle crisi di emicrania, e che un consumo eccessivo possa comportare assuefazione. Il segreto sta nel buon senso e nella moderazione. Se consumato cum grano salis, come dicevamo più sopra, il cioccolato appare come un alimento davvero all’altezza del suo mito: quello cioè di essere originariamente stato considerato il cibo o la bevanda degli dei. Un prodotto squisito che appaga non solo il palato, ma anche la nostra mente.



C’è una sala del Museo appositamente dedicata agli aspetti nutritivi del cioccolato e ai suoi benefici effetti, con tabelle e pannelli in lingua italiana, francese ed inglese che spiegano con chiarezza esemplare i benefici del cioccolato, e che qui riepiloghiamo: è ricco di fluoro, tannini e fosfati, che riducono la comparsa della carie; allevia la tosse; è ricco di antiossidanti che proteggono il fegato; riduce la formazione di coaguli di sangue nelle arterie; riduce il rischio di congestione cerebrale, favorisce la concentrazione, ritarda l’insorgere della stanchezza ed ha un effetto antidepressivo; riduce il rischio di infarto, assicura una buona circolazione sanguigna e mantiene il cuore in buone condizioni; migliora la resistenza e la contrazione muscolare durante l’esercizio fisico; il cioccolato contiene il 28% di acidi grassi saturi e il 69% di acido oleico, componente quest’ultimo che può ridurre il colesterolo. E, ancora, il cioccolato, soprattutto quello fondente, può avere un effetto benefico anche nei confronti del diabete, purché se ne faccia un uso controllato nell’ambito di una dieta equilibrata.



In quanto al presunto effetto afrodisiaco del cioccolato, una tabella afferma: “Oggi sappiamo che la caffeina, la teobromina, la serotonina e la feniletilammina contenute nel cioccolato hanno una funzione tonica e un’azione anti-stress, garantendo una migliore resistenza alla fatica, il che può quindi avere anche un effetto positivo sull’attività sessuale… Ma – poi precisa il pannello – se ne dovrebbe mangiare molto (o addirittura troppo) perché questo effetto possa davvero manifestarsi”.
Per la cronaca – leggiamo su un pannello del Museo – sembra che il re atzeco Montezuma ne assumesse 50 tazze al giorno per sostenere le sue erotiche prestazioni con le donne del suo vasto harem: una sorta di uovo sbattuto… ante litteram.



Foto al centro: la Lancia Ardea in cioccolato scolpita dall’artista Carlo Piffer donata al Museo del Cioccolato da Monginevro Cultura
Confortato da tante rassicuranti affermazioni, esco dal Museo salendo la scala in marmo bianco che conduce all’antica bottega della Pasticceria-Confetteria Pfatisch e qui, sciolto ogni freno inibitore, mi abbandono alle delizie tentatrici che fanno capolino dalle vetrinette del bancone facendo scorta di giandujotti, cioccolatini, praline, cremini, tavolette di cioccolato bianco, al latte, fondente… e persino di fave di cacao.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00, compresi i fine settimana. Il Museo è inserito nel circuito “Tessera Musei”. E-mail: info@choco-story-torino.it | Telefono +39 011 198 204 47
Sergio Donna