Scienze & Benessere

Comau e l’esoscheletro Mate: quando la realtà supera la fantascienza

Un esempio di esoscheletro di supporto per utilizzo “medico”

TORINO. L’idea dell’esoscheletro, immaginaria macchina “solleva container” del regista James Cameron nel film “Aliens” (1986), fantomatica e minacciosa armatura di Tom Cruise in “Edge of Tomorrow” (2014), da “unicorno” della fantascienza moderna, sta diventando oggi una realtà concreta e potenzialmente importante: nei suoi vari prototipi, ha visto interessanti applicazioni sia in campo industriale, molto utile nel sollevare carichi dal peso elevato, sia in campo biomedico, per aiutare disabili che hanno perso l’uso di alcune parti del corpo. Macchine capaci di costituire una seconda muscolatura artificiale per coloro che le vestono, potenziandone, quindi, le capacità fisiche, gli esoscheletri utilizzano tecnologie ancora in fase di sviluppo ed in costante miglioramento, variando sensibilmente da un prototipo all’altro.

Si muove in questo meraviglioso campo l’azienda  torinese Comau (COnsorzio MAcchine Utensili), nata nel 1970 dall’unione di alcuni tra i migliori ingegneri sovietici e piemontesi sotto l’iconica Ford e divenuta, oggi, uno dei nomi più importanti quando si parla di industria 4.0 ed innovazione. Attraverso il concetto HUMANufacturing (Human Manufacturing) l’azienda esprime oggi la sua innovativa idea di fabbrica: “intelligente”, flessibile, connessa, dove l’uomo è al centro del processo produttivo e la sua interazione con gli altri elementi del processo di automazione è resa efficiente e sicura dai robot collaborativi e dalle tecnologie digitali».

Progettato per migliorare la qualità e l’efficienza del lavoro, Mate, esoscheletro firmato Comau e presentato per la prima volta ad Automata, salone internazionale per l’Automazione e la Meccatronica che ha luogo a Monaco di Baviera, promette di risolvere il principale problema presente in questa nuova tecnologia: l’ergonomicità. In grado di replicare alla perfezione le flessioni delle spalle, l’esoscheletro utilizza un’avanzata struttura passiva a molle, assicurando un supporto posturale leggero e traspirante. Niente motori elettrici e, quindi, niente guasti.

«Siamo particolarmente orgogliosi di aver sviluppato questa innovativa tecnologia indossabile. Mate è stato progettato in stretta collaborazione con gli operatori all’interno dello stabilimento per rispondere direttamente alle loro specifiche esigenze di lavoro. Grazie al nostro esoscheletro possono compiere medesime operazioni, con minor fatica», ci tiene a sottolineare Tobias Daniel, Vice Presidente  Robotics and Automation Products Global Sales & Marketing.

Mirco Spadaro

Classe '98, rivolese di nascita, frequenta il corso di Lettere Antiche a Torino, sotto il simbolo della città. Tra viaggi e libri, è innamorato della tecnologia e della scrittura e cerca, tra articoli e post su siti e giornali online, di congiungere queste due passioni, ora nella sua "carriera" come scrittore, ora con il "popolo di internet".

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