Aglio degli orsi, una maschera di bellezza contro acne e impurità
L’aglio degli orsi, o aglio orsino (Allium ursinum) cresce in abbondanza in aprile-maggio lungo fossi e fiumi, corsi d’acqua sia sulle nostre colline che nei rivi di pianura, ed è facilmente riconoscibile grazie alla fioritura abbondante e “profumata”. Deve il suo nome alla grande quantità con la quale si alimentano gli orsi bruni all’uscita dal letargo per rinvigorirsi ed equilibrare le difese immunitarie.
Nel nord dell’Europa è in assoluto una delle piante spontanee più usate, sin dal paleolitico, i bulbi, infatti, erano conosciuti per le loro proprietà medicamentose. Da noi se ne trova fortunatamente in abbondanza nonostante sia molto gradito anche ai cinghiali.
Oltre agli infiniti usi in cucina, qui vi proponiamo una maschera di bellezza particolare ma di sicura efficacia, senza alcun prodotto chimico-cosmetico di produzione industriale.
La grande semplicità di realizzazione è pari alla sua grande validità.
Come lo prepariamo
Si utilizza tutta la parte aerea della pianta: due abbondanti manciate di foglie fresche vanno tritate super fine (volendo è possibile utilizzare un cuttur elettrico da cucina avendo cura di raccogliere però tutto il liquido che andrà a formarsi per la “frullatura”). Unire poi il trito a circa 50 gr di yogurt naturale bio (meglio ancora se auto-prodotto) quindi applicarlo sul viso e collo per una maschera viso anti-acne ed impurità.
Questa pianta possiede infatti moltissime qualità, non ultima un grande potere antinfiammatorio ed antibiotico.
per chi cambia idea…
Qualora aveste passato da un po’ i tempi dell’acne, non c’è che da sbizzarrirsi con gli usi alternativi culinari dell’aglio degli orsi: frittate, minestre, insalata, pesto con mandorle e grana padano per condire pasta e riso, oli speziati per condire, ecc, ecc…
N. B. Abbiamo sempre nutrito un forte scetticismo nei confronti delle strombazzate proprietà miracolose delle erbe utilizzate come medicamenti. O meglio pensiamo che la farmacologia sia una scienza e come tale vada applicata da professionisti esperti e preparati.
Questa rubrica vuole quindi essere un breve sunto di quelli che sono chiamati i “rimedi della nonna”. Ma ai tempi delle nonne i problemi sanitari e la mortalità erano molto molto maggiori di oggi; quindi, lungi da averne nostalgia proponiamo qui alcune ricette erboristiche casalinghe che sfruttano proprietà certe e documentate delle erbe piemontesi. Del resto l’effetto placebo ormai vanta una lunga letteratura scientifica. Se poi con voi non dovessero funzionare… male non fanno.
(Ha collaborato Irene Moretta)