Economia

Un pezzo di storia di Torino: la scuola per Artigiani Restauratori del Sermig

TORINO. Tecnici del restauro ligneo, artistico, dell’arte vetraria, e non solo, sono le specializzazioni che si possono ottenere al termine dei corsi di quest’anno presso la scuola per “Artigiani Restauratori” del Sermig, il Servizio missionario giovani nato nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero.

Le selezioni per l’anno formativo 2018/2019 sono quindi iniziate all’Arsenale della Pace in piazza Borgo Dora 61 a Torino, e i corsi saranno integrati con materie teoriche e d’aula applicate al mondo del restauro quali: disegno e rilievo, storia dell’arte, chimica e tecnologia dei materiali, informatica – elaborazione immagini, storia e teoria del restauro e della conservazione delle opere d’arte, tecniche di fotografia, gestione aziendale e pari opportunità.

Risale al 1994 la nascita della scuola, avvenuta grazie a un accordo tra l’associazione piemontese “Restauratori d’Arte” e il Sermig, in quanto l’associazione era in cerca da tempo di un interlocutore che comprendesse l’urgenza di una struttura dedicata alla trasmissione di gestualità e conoscenze antiche, tramandate nelle botteghe artigiane con l’pprendistato. Tre anni più tardi, nel 1997, inizia il primo ciclo di studi, che prevedeva l’orientamento, dedicato totalmente alla conoscenza di tutte le discipline proposte, la specializzazione, e lo stage finale.

Nel 2000 arriva poi il riconoscimento come “Agenzia Formativa Regionale” alla scuola, che ha il duplice obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro per i giovani, e di contribuire alla salvaguardia del patrimonio artistico. Il Sermig, con un’attenzione particolare ai giovani, nel 2009 trasferisce, quindi, in una nuova sede più ampia, con una superficie di oltre 2 mila metri quadri, l’istituto, trasformando le ex sellerie del complesso dell’arsenale in un ambiente adattato alle esigenze scolastiche. Qui sono presenti nove attrezzati laboratori d’arte e restauro, il laboratorio di chimica applicata, aule multimediali, una biblioteca, l’aula per il disegno, un laboratorio fotografico, e la sala conferenze.

 

 

 

 

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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