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La locandiera di Goldoni piace ai torinesi, si replica due volte

TORINO. A grande richiesta due repliche fuori programma per la “La Locandiera” di Carlo Goldoni al Teatro Alfieri di Torino, martedì 17 alle ore 20.45 e mercoledì alle ore 10. In scena Miriam Mesturino e Luciano Caratto per la regia di Enrico Fasella. Il capolavoro goldoniano, scritto interamente in lingua italiana, narra l’avventura di Mirandolina, serva e padrona al tempo stesso di una locanda fiorentina. La storia di Mirandolina -andata in scena al teatro Sant’Angelo di Venezia il 26 dicembre 1752- che rifiuta Conti, Marchesi e Cavalieri, per impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine – neanche troppo dissimulato- di governare meglio la locanda, rappresenta un’allusione alla novità dei rapporti tra borghesia e nobiltà, in quel particolare momento storico.
Mirandolina è un’ottima locandiera -oggi la definiremmo una capace donna-manager-, tesa soprattutto a far funzionare alla perfezione il suo albergo, e con grande senso pratico, mescolato al sapiente uso dell’ingegno -più che delle armi di seduzione- finisce per chiedere a Fabrizio, onesto innamorato senza illusioni, di sposarla, facendosi beffe degli altri spasimanti. Sono gli altri personaggi invece, a risultare condannabili: il Conte parvenu e spendaccione; il Marchese spocchioso visionario d’una antica ricchezza e d’una presente, inutile nobiltà e il Cavaliere misogino ma più di ogni altro ingenuo. L’immagine che Mirandolina mostra di sé, ammiccando con il pubblico, zittisce ogni commento critico sul suo personaggio: al buon andamento della locanda, lei subordinerà sempre ogni lusinga.

 

Prenotazioni: tel.011.6615447 – info@torinospettacoli.it

 

Roberta Bruno

Torinese, classe 1961, è maestra professionista di tennis. Da sempre appassionata di musica, ha seguito numerosi concerti di artisti di livello internazionale sia all'Italia, sia all'estero.

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