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Toro, al peggio non c’è davvero mai limite!

Al peggio non ci sta mai limite e se pensavamo di avere oramai toccato il fondo ci stavamo sbagliando ancora una volta. Il Toro torna da Roma umiliato, non solo dal pessimo risultato, ma ferito a morte nel suo orgoglio, l’unica cosa che noi tifosi speravamo ancora di poter vedere in campo. Siamo diventati lo zimbello di tutti, la squadra materasso da deridere sui social, la classica “squadretta” che se ci pareggi contro (vedi il Cagliari) ti lamenti per avere perso due punti. Ieri sera l’ennesimo scempio contro la Lazio, gruppo non di fenomeni ma con una identità, un gioco e soprattutto un valido allenatore in panchina (Simone Inzaghi, non di Mourinho).

A queste tre regole semplici aggiungo anche una discreta società alle spalle con un istrionico Presidente come Lotito (ferocemente osteggiato dai tifosi laziali) che non sarà di certo il genio della lampada ma ogni stagione costruisce un gruppo valido e fastidioso alle spalle delle big.  Che il tempo di Mazzarri sia finito è oramai chiaro a tutti, tranne che al nostro presidente (con la p minuscola). Tavernello ieri sera non ha potuto rilasciare nel dopo partita le sue mirabolanti frasi di un calcio che solo lui vede e quindi ci ha pensato Urbano Cairo dando piena fiducia a Mazzarri (intoccabile per sue parole) e citando frasi a sproposito (dobbiamo sfoltire la rosa) tra i sorrisini mal celati e l’ilarità dello studio di Sky che ascoltava attonito le sue parole. Già detto più e più volte ma “repetita juvant”: Mazzarri paga colpe non sue, non è colpa sua se non esiste una società degna di questo nome ne un Direttore Sportivo, ma ha sempre avallato le scelte scellerate di Cairo come un fido cagnolino in attesa di una carezza dal suo padrone.

Zero mercato, zero investimenti (Verdi ad oggi non è costato 1 euro), zero progetto, zero futuro. Mazzarri ci ha provato a farsi esonerare (se si dimette perde il suo lauto ingaggio) citando Chiellini come un esempio da seguire ma gli è andata male, Cairo non ha abboccato all’amo e ha risposto con un comunicato della curva Sebastopoli (la Maratona e gli Ultras non esistono più da tempo) che sembrava scritto da un lobotomizzato in coma alle Molinette dove si da un ultimatum a Tavernello. Il pesce puzza dalla testa, non dalla coda. Prima o poi Cairo sarà costretto a cacciarlo ma senza solide basi non puoi costruire nulla. Negli anni della Cairese si è vinto 1 derby, si sono persi 500.000 tifosi granata che non recupereremo mai più. A parte i figli di noi “malati di Toro” ditemi una buona ragione perché un ragazzo di 14/16 anni possa diventare nostro tifoso.  Il buon Urbano sta lentamente distruggendo il Toro dando quindi seguito al vero progetto dell’Avvocato Agnelli: avere una sola squadra a Torino!

Ai buonisti e ai Cairo boys, che mi diranno che “i tifosi come te si meritano i Borsano o i genovesi”, rispondo che almeno io ho visto il Toro lottare da Toro, ho visto un Toro da serie B fare 3 goal alla Juventus in 3’ (Bonesso, Dossena, Torrisi), ho visto il Mondo alzare la sedia ad Amsterdam, ho visto Pasquale Bruno e Policano picchiare come dei fabbri, ho visto alzare una Coppa Italia a Roma con “pennellone” Silenzi capace di ribaltare una finale già decisa a tavolino. Meglio fallire e ripartire da zero che vivere in questa assoluta mediocrità che ci sta portando lentamente all’estinzione. “Il Toro si tifa a prescindere dai risultati, Noi siamo il Toro, Solo per la maglia etc etc….” tutte frasi fatte che non bastano più a nessuno. Non so a voi ma a me no! 

Presiniente, si faccia da parte, se ne vada in politica (dove di certo voti da noi granata non creda di averne molti) continui a fare l’editore e lasci spazio a qualcuno che ha a cuore una società piena di gloria come il Toro o ci lasci fallire. La dignità non ha prezzo e noi tifosi granata ne abbiamo ancora una, Lei?

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