Torino: imbrattato il muro sotto la lapide del sottufficiale di polizia ucciso dalle Brigate Rosse il 10 marzo 1978 | “Sciacalli”

La lapide imbrattata a Torino

La lapide imbrattata a Torino - Ansa - Piemontetopnew.it

Torino si indegna per un gesto compiuto da ignoti: viene infangata la memoria di un esponente delle forze dell’ordine ucciso dalle BR

Un atto vile e inqualificabile ha colpito la memoria di una vittima del terrorismo a Torino. Si tratta del sottufficiale di polizia Rosario Berardi, assassinato dalle Brigate Rosse il 10 marzo del 1978.

Erano i terribili anni di piombo, quelli in cui i terroristi di ogni sigla e colore politico insanguinavano con cadenza quotidiana le strade delle principali città italiane. Il maresciallo Berardi fu una delle centinaia di vittime di quella folle stagione.

Proprio sul muro sottostante la targa commemorativa qualcuno con lo spray a vernice rossa ha scritto la parola “Gaza”. L’imbrattamento, avvenuto forse in pinea notte, ha sollevato un’ondata di sdegno e condanna unanime.

L’episodio è particolarmente grave in quanto non solo deturpa un simbolo di memoria e lutto, ma lo fa strumentalizzando un conflitto internazionale per veicolare un messaggio politico, per quanto condivisibile nei suoi contenuti.

Torino ha reagito allo sciacallaggio

La lapide dedicata a Rosario Berardi si trova nello stesso luogo dell’agguato che costò la vita al sottufficiale. Berardi fu trucidato a colpi d’arma da fuoco 47 anni fa nella stagione forse più buia della storia repubblicana, segnata dalla violenza stragista e terroristica. La sua memoria è un monito costante contro ogni forma di estremismo e violenza politica. La reazione delle istituzioni e delle associazioni è stata immediata e ferma.

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso la sua ferma condanna, sottolineando come atti simili siano un affronto alla memoria delle vittime e un tentativo di inquinare il dibattito pubblico con gesti provocatori e irrispettosi. Numerose associazioni di vittime del terrorismo e partiti politici hanno denunciato l’accaduto, richiamando al rispetto per chi ha pagato con la vita la violenza politica e invitando a non confondere piani storici e contesti attuali.

Il ricordo di Rosario Berardi
Il ricordo di Rosario Berardi – Ansa – Piemontetopnews.it

La scritta è un affronto alla memoria

L’atto vandalico non è solo un reato di deturpamento ma un vero e proprio affronto alla memoria storica del Paese. Le lapidi e i monumenti dedicati alle vittime del terrorismo rappresentano un patrimonio collettivo, simboli di una ferita ancora aperta e di un impegno costante per la democrazia e la legalità. Imbrattarli con messaggi che richiamano conflitti attuali, per quanto sentiti, denota una totale assenza di sensibilità e un’incapacità di comprendere il valore del ricordo.

Le indagini sono in corso per identificare i responsabili di questo gesto. L’auspicio è che, oltre alla condanna verbale, si possa procedere rapidamente al ripristino della lapide e che simili episodi di vilipendio della memoria non si ripetano più. La civiltà di una comunità si misura anche dal rispetto che essa tributa ai suoi caduti.