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A fine ottobre a Banchette d’Ivrea si festeggia e si tutela il mais Pignoletto rosso

BANCHETTE D’IVREA. Nel Canavese, come in tutte le zone rurali del Piemonte, la polenta era un tempo alimento quotidiano e si seminavano grandi superfici di mais per uso zootecnico, riservando le parti migliori dei campi per la semina della “meliga” da polenta. La meliga era il frutto di lunghe selezioni, effettuate dai contadini per ottenere un mais eccellente; a differenza di quello a uso zootecnico che doveva – allora come oggi – essere una varietà assai produttiva dal punto di vista quantitativo. Nel Canavese si selezionarono le varietà Ottofile, Pignoletto, Ostenga, Marano e Quarantina.

Negli Anni Sessante e Settanta secolo scorso il consumo di polenta preparata con le antiche varietà di mais iniziò a diminuire, a favore di farine industriali, dai tempi di cottura più brevi, ma dalle caratteristiche piuttosto anonime. Fortunatamente, tra la fine degli anni ‘70 e gli anni ’80, iniziò un paziente lavoro di ricerca delle varietà di meliga antiche, che vide tra i protagonisti, oltre al Comune di Banchette e alle associazioni degli agricoltori, l’allora Provincia di Torino – oggi Città metropolitana – che mise a disposizione i mezzi per la bonifica del terreno e la consulenza tecnico-scientifica.

Il Pignoletto rosso e altre varietà di Antichi mais piemontesi furono inseriti nel Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino, un marchio-ombrello istituito e promosso a partire dal 2001 per raccogliere, far conoscere e tutelare i prodotti agroalimentari della tradizione locale. L’associazione Pignoletto Rosso di Banchette promuove ogni anno il tradizionale Evento del biologico, che è giunto alla diciassettesima edizione ed è patrocinato dalla Città metropolitana, oltre che dal Comune di Banchette.

Il programma della manifestazione

La manifestazione si aprirà sabato 28 ottobre alle 15 nel salone Emilio Pinchia con l’inaugurazione della mostra di modellismo statico “La Regia Aeronautica 1923-1945”, organizzata dall’associazione Promozione Turistica Volvera. La mostra sarà visitabile anche domenica 19 a partire dalle 9. Alle 16 è in programma la presentazione del libro “Amedeo Duca d’Aosta, il Principe Aviatore” alla presenza dell’autore Dino Ramella e dei responsabili della casa editrice Priuli & Verlucca. Dalle 18.30 al bocciodromo di via Roma sarà possibile partecipare alla degustazione di piatti a base di polenta di mais rosso del raccolto 2023, accompagnata da salsiccia, spezzatino di vitello, brasato, pollo in umido, formaggi, suet gris (polenta concia con le erbe) e altre specialità, con la possibilità dell’asporto. 

Domenica 29 ottobre la degustazione inizierà alle 11, mentre la mostra mercato dei prodotti tipici agroalimentari, artigianali e commerciali locali sarà visitabile a partire dalle 9. Nella mostra si potranno degustare le miasse, i friceui ‘d pôm, lo zabaglione, le caldarroste, la cioccolata calda, il caffè, i biscotti, i dolci artigianali, il vin brulé, i vini canavesani Doc e le birre artigianali. I “Gieugh-ëd na vòlta” saranno proposti dal gruppo storico Allodieri di Cuorgnè, mentre l’associazione Scuderie Cavalchiusella consentirà ai bambini il battesimo della sella. Sarà allestito un accampamento della Quarta Legio Consolare, con dimostrazioni di centuriazione effettuata utilizzando lo strumento della groma. L’associazione “Il Diamante” proporrà addestramenti e visite guidate dell’accampamento.

Ci saranno anche una mostra di quadri realizzati con pagliuzze d’oro e polvere di pietre macinate provenienti dal torrente Orco, a cura di Gian Piero e Francesco Ricciardi. È in programma un’esposizione di aeromodelli e auto d’epoca. L’Automobile Club Torino consentirà di provare un simulatore di guida, mentre il gruppo modellistico Eolo di Banchette proporrà il pilotaggio di aereomodelli con un simulatore di volo. Si potrà anche ammirare la mostra fotografica “Banchette, immagini del passato”, curata Da Maria Paola Capra.

La storia del Pignoletto Rosso

Il mais Pignoletto rosso del Canavese ha la sua origine nell’omonimo territorio, e fino agli anni ’50 del ‘900 è stato il principale ingrediente di tanti prodotti dell’alimentazione locale, per poi lasciare spazio ad altri tipi di cereali. Era la principale fonte di sostentamento alimentare poiché accessibile a tutti per il suo basso costo. Da molti anni gli agricoltori locali sono impegnati nella tutela delle diverse varietà disponibili, dopo che il Pignoletto rosso aveva rischiato la totale estinzione nel secondo dopoguerra. Agricoltori appassionati con il supporto dell’amministrazione comunale di Banchette e della Confagricoltura di Torino, hanno consentito di recuperare l’antica varietà di mais da agricoltura biologica.Il consumatore che vuole essere sicuro di aver acquistato la vera farina di Pignoletto Rosso deve fare attenzione all’etichetta, imparando a leggerla.

Il mais rosso di Banchette con il marchio biologico certificato dall’organismo di controllo Ecocert è garantito a partire dal seme autoctono, che viene selezionato accuratamente di anno in anno. La semina viene effettuata su un terreno circondato da boschi, che costituiscono una barriera naturale contro l’impollinazione con altri mais ibridi. I processi produttivi sono eseguiti con metodo biologico certificato. La raccolta viene eseguita come un tempo, in pannocchie. Durante la cernita tutte le pannocchie vengono selezionate e solo le migliori vanno alla sgranatura. L’essiccazione viene eseguita con un bruciatore a metano a bassa temperatura, per mantenere inalterate le proprietà del prodotto. La macinatura viene eseguita con un mulino a pietra. Questo tipo di macinazione è più lento e riscalda meno la farina, mantenendo in questo modo intatto il contenuto di vitamine e di grassi insaturi del germe.

Per informazioni si può scrivere a pignolettorosso@alice.it o chiamare i numeri telefonici 333.3271763 e 347.1269097.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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