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Si fingeva vittima di un incidente per estorcere danaro a donne e anziani: arrestato

TORINO. L’escamotage era semplice e allo stesso tempo ad effetto. L’uomo fingeva di essere stato investito per poi chiedere soldi alle vittime della truffa. Un cinquantatreenne torinese, residente nel quartire Madonna di Campagna, è stato fermato dagli agenti del commissariato San Secondo. Il gip del tribunale di Torino ha emesso la misura di custodia cautelare in carcere.

A partire da giugno dello scorso anno sino a marzo di quest’anno avrebbe messo a segno 17 colpi, anche anche se la polizia ritiene che potrebbero essere molti di più. Il modo di operare veniva studiato nei mini particolari. Il truffatore sceglieva vittime di sesso femminile o uomini anziani. Le ore preferite erano quelle serali e le strade in cui operava erano sempre strette e semibuie. Nel momento in cui la vettura individuata transitava accanto, l’uomo la colpiva con un oggetto in modo tale da provocare un rumore sordo. Quando il conducente si fermava, il truffatore seriale fingeva di essere stato investito. Per rendere credibile l’incidente,  si presentava vestito in modo elegante, con l’abito lacerato all’altezza del ginocchio. E per rendere ancor più verosimile l’investimento faceva notare al truffato le macchie di sangue sui pantoloni.

Terminata la sceneggiata chiedeva alla vittima di essere trasportato a casa in quanto bisognoso di cure: durante il tragitto scattava la truffa vera e propria. Era quello il momento perfetto per chiedere una somma di denaro a titolo di risarcimento del danno subito. Una cifra che andava dagli 80 ai 150 euro, in base alla tipologia di vittima, del suo appartente status. Se quest’ultima non aveva con sè il denaro contante, astutamentee il truffatore la accompagnava fino ad uno sportello bancomat per consentire il prelievo. Nelle rare occasioni in cui qualcuno si rifiutava di consegnarli il denaro, sospettando il raggiro, l’uomo non esitava ad assumere un comportamento aggressivo, con tanto di minacce. Gli agenti lo hanno accompagnato al carcere Lorusso e Cutugno di Torino.

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