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Ragazza di 20 anni scaraventata dall’auto in corsa, muore dopo 24 ore di coma

TORINO. Le forze dell’ordine stanno indagando nel racket della prostituzione per risalire a chi nella nottata di sabato ha scaraventato da un’auto in corsa una ragazza di origini albanesi di 20 anni sulla tangenziale sud tra Stupinigi e La Loggia. La vittima,  Angela Mecani, è morta ieri sera all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, dopo essere rimasta in coma per 24 ore. Secondo i primi accertamenti il decesso non sarebbe stato causato dalle ferite riportate nella caduta dall’auto, ma da lesioni dovute a percosse. Si presume, infatti che Angela sia stata picchiata in maniera brutale, prima di essere stata scaraventata fuori dalla vettura.  Ad avvisare la polizia è stato un automobilista che ha assistito alla scena: «Qualcuno ha lanciato una persona fuori dalla sua macchina ed è scappato».

Quando i soccorritori sono giunti sul posto hanno subito capito la gravità delle condizioni della giovane: aveva lesioni agli organi interni. Ora gli inquirenti s’interrogano. Sabato sera è salita sull’auto del cliente sbagliato? Oppure qualcuno ha voluto fargliela pagare? Sembra chiaro però che chi l’ha lasciata agonizzante sull’asfalto della tangenziale volesse ucciderla e fosse convinto di averlo fatto quando si è allontanato in macchina non curandosi del fatto che qualcuno poteva aver visto la scena.

In questura sono state ascoltate alcune persone che, secondo gli inquirenti, potrebbero in qualche modo essere collegate alla vittima. E che potrebbero tracciare l’identikit di un possibile colpevole. L’aggressore – o gli aggressori – al momento, rimane senza nome e il fascicolo, affidato al sostituto procuratore Anna Maria Loreto e al pm Livia Locci, è a carico di ignoti.
Per risalire al movente dell’omicidio, gli investigatori della Squadra mobile di Torino stanno cercando di ricostruire la vita di Angela, che in tasca aveva solo un cellulare e la fotocopia di un documento.

La ragazza aveva lasciato l’Albania da circa tre anni e da poche settimane era arrivata in città. Qualcuno racconta di averla vista lavorare in tangenziale, proprio vicino a Stupinigi. E una prima ricostruzione farebbe ipotizzare una questione collegata al giro di prostituzione torinese, qualche sgarbo commesso nei confronti dell’organizzazione che controlla le ragazze. Gli inquirenti, però, non escludono nessuna ipotesi e le indagini proseguono a 360 gradi. La giovane potrebbe essere stata punita per un tentativo di ribellione, di fuga, di riscatto da una vita passata sul marciapiede. Oppure potrebbe aver incontrato un cliente violento, potrebbe essere salita sull’auto ‘sbagliata’: la stessa che poi l’ha riportata indietro, gettandola in strada.

 

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