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Presto una catena di cioccolaterie con l’insegna “Re Giorgio” in tutta Italia

Giorgio Peyrano, maître chocolatier torinese, in veste di consulente di questi nuovi atelier del gusto, ha trasmesso ai proprietari i segreti ultrasecolari per produrre un cioccolato d’autore

Si chiamerà “Re Giorgio” la nuova cioccolateria di Via Pietro Micca 5, a due passi da Piazza Castello, i cui battenti apriranno a metà ottobre, dove aveva sede l’ennesimo negozio di abbigliamento, trasferito altrove o forse chiuso per sempre dopo le innegabili difficoltà legate alla pandemia.

Il cioccolato “Re Giorgio” ha tutti i requisiti per conquistare i palati più ghiotti (e spiegheremo subito il perché) e una volta tastato, sarà difficile farne a meno.

Il marchio “Re Giorgio” è una new entry sul mercato torinese, ma con questa insegna esiste già un atelier a Carmagnola, in Via Savonarola 72, aperto dal mese di giugno del 2021. Un marchio nuovo, certo, dietro il quale c’è però una storia ultrasecolare.

Una tavoletta di cioccolato “Re Giorgio”

I titolari del progetto sono Luca Zarcone e Cosimo Lanotto: “La nostra ambizione è quella di produrre un cioccolato d’autore, ed è per questo che per intraprendere questa nostra avventura ci siamo rivolti a due firme d’eccellenza del cioccolato torinese: Bruna Giorgio e Giorgio Peyrano, già titolari dello storico marchio di Corso Moncalieri. Sono loro i nostri consulenti, garanzia di una qualità al top. Sono loro ad averci insegnato tutto lo scibile sul cioccolato e i suoi segreti. Da loro abbiamo ereditato passione, competenza e le ricette storiche”.

Ma chi c’è dietro a questo ambizioso progetto che, dopo quella di Carmagnola e di Torino, mira a creare nuove cioccolaterie con l’insegna “Re Giorgio”, a Milano come a Verona, a Roma come a Firenze? Ecco la risposta: il Gruppo Amendoni, fondato da un industriale, Nicola Amendoni, nato al sud nel 1918 e poi trasferitosi da Bari a Vicenza, passando dal ruolo di leader delle macchine per la raccolta e la lavorazione delle olive, a quello di re dell’acciaio, con un fatturato che sfiora il miliardo di euro e quasi 2500 dipendenti e – guardate un po’ – con il pallino del buon cioccolato.

Il maître chocolatier Giorgio Peyrano in veste di consulente di Cosimo Lanotte, contitolare con Luca Zancone dell’atelier “Re Giorgio”

Va da sé che marchio “Re Giorgio” non è affatto un omaggio ad un sovrano inglese, o a un re dell’acciaio, ma a un maître chocolatier torinese, quel Giorgio Peyrano che si è conquistato sul campo, per la gloriosa storia e per il sommo prestigio del suo atelier artigianale, l’epiteto di re del cioccolato: “Re Giorgio”, per l’appunto.

Nei punti vendita “Re Giorgio”, sarà possibile gustare il mini giandujotto “Peyranotto”, realizzato secondo la storica ricetta, la cura e l’amore dei coniugi Peyrano, ma anche praline, snacks, napolitains, gelatine di frutta, creme spalmabili, macarons, così come gelati e tante altre ghiottonerie d’eccellenza.

Il re del cioccolato sabaudo così si esprime: “Il cioccolato è stata la mia vita e continuerà ad esserlo”. E aggiunge (quale massima più poetica di questa?): “Un cioccolatiere non crea soltanto cioccolato: crea meraviglia!”. E se quel cioccolatiere è anche un re, ebbene, noi tutti saremo lieti di continuare a frequentare la sua corte e di entrare là dove spicca l’insegna di “Re Giorgio“, garanzia di qualità sopraffina.

La storia di Peyrano è lunga più di un secolo, e di alcuni suoi capitoli abbiamo già avuto occasione di parlare su questa testata. Chi volesse ripercorrerne le principali tappe, rilegga questi articoli già pubblicati su Piemonte Top News:

24 Novembre 2019: Alla riscoperta delle antiche botteghe: Peyrano, cioccolato da re

18 Dicembre 2019: Peyrano, s’apre un nuovo capitolo per l’atelier del cioccolato

Uno scorcio dell’Emporio “Re Giorgio” di Carmagnola (Torino), Via Savonarola 72

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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