Economia

Politecnico di Torino, è boom di iscrizioni: merito del prestigio conquistato negli anni

TORINO. Il Regio Politecnico di Torino nasce come istituzione nel 1906, ma è nel 1859 che sorge la Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, grazie alla Legge Casati, e nel 1862 il Museo Industriale Italiano, nato sotto l’egida del Ministero dell’Agricoltura dell’Industria e del Commercio. Prendendo a modello le grandi scuole politecniche europee, il Politecnico di Torino si è mosso, sin dall’inizio, in diverse direzioni, intessendo relazioni sia con il mondo scientifico europeo, sia con l’industria locale e nazionale.

È certo per la sua notorietà che numerosi studenti lo scelgono, basti pensare che solo per il 2018/2019 è stata raggiunta quota 12 mila 400 iscritti ai test per i corsi di Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione (+4% rispetto all’anno scorso). Chi opta per il “Poli”, come lo chiamano i ragazzi, circa il 60%,  arriva da diverse regioni italiane, come Sicilia, Puglia, Lazio, Liguria, Sardegna, Calabria, mentre Turchia e Cina rappresentano le nazioni straniere più presenti. Questi numeri si devono, come spiega il rettore Guido Saracco, al fatto che si offrono percorsi di studi riconosciuti a livello internazionale e apprezzati dalle aziende.

Tra i corsi di laurea in crescita, infatti, nell’area Architettura emerge Design e Comunicazione Visiva (+18,5%); nell’area Ingegneria, invece, Ingegneria Aerospaziale (+18%), Ingegneria Biomedica (+16%), Matematica per l’ingegneria (+15%), Ingegneria Chimica e Alimentare (+14%), Ingegneria Gestionale (+13%). Il Politecnico di Torino, che nel 2009 ha celebrato il 150° anno accademico dalla sua fondazione, sta diventato, quindi, sempre più una scuola internazionale, in cui tradizione e futuro, passato e modernità sono interconnessi tra loro.

La storia racconta d’illustri docenti e ricercatori che hanno avuto visioni anticipatrici nei confronti di studi attenti ai problemi dell’uomo e della società, e, attualmente, la Cittadella Politecnica, campus in cui si trovano aule e laboratori, e dove si fa formazione e ricerca, è molto frequentata. Gli iscritti al test nazionale per l’accesso al corso di laurea in Architettura, ad esempio, sono 674, e la qualità degli studenti è aumentata. Negli ultimi cinque anni i preimmatricolati sono cresciuti del 50%, e molti partecipanti hanno ottenuto punteggi superiori al 50/100 (lo scorso anno era il 40%). Gli studenti che hanno ottenuto un punteggio inferiore alla soglia del 20% sono solo il 5% (lo scorso anno erano il 10%). Gli iscritti ai test che hanno raggiunto un voto alla maturità pari a 100 e 100 e lode sono il 25% (stabile rispetto allo scorso anno).

C’è tempo fino al 31 agosto per svolgere l’ultima sessione dei test per Ingegneria, Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale e Design e Comunicazione visiva; il 6 settembre, poi, gli aspiranti architetti sosterranno la prova di accesso regolata dal Ministero.

«A questi ragazzi che entreranno a settembre nelle nostre aule garantiremo un modello formativo fortemente innovativo, con percorsi di apprendimento sempre più incentrati sullo studente, per favorirne l’autonomia nello studio e la maturazione di senso critico, capacità progettuale e responsabilità sociale, elementi essenziali per confrontarsi in modo ancora più proficuo con il mondo del lavoro e per rispondere alle nuove sfide poste dalla società. Per questo, proporremo forme flessibili e personalizzate d’insegnamento, con modalità innovative e multimediali. Miriamo ad aprire al più presto un Teaching Lab, un centro per il miglioramento continuo della didattica sull’esempio di analoghi centri di molte scuole internazionali», dichiara Saracco.

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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