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La leggenda del magico Lago delle Streghe in Val d’Ossola

VERBANIA. Una leggenda di origine sconosciuta e misteriosa narra di come un tempo molto lontano nasce il bellissimo Lago delle Streghe, o Lago Azzurro, uno specchio d’acqua cristallina che si trova sull’Alpe Devero nella Val d’Ossola, in provincia di Verbania. Il lago alpino, situato ad una quota di circa 1.700 metri, è uno specchio d’acqua limpidissima che si immerge nel verde dei prati di alta montagna, circondato da alti larici e da folte macchie di mirtilli. In questa atmosfera magica non poteva mancare una leggenda su come lo specchio d’acqua abbia preso questo singolare nome.

Secondo la leggenda, una ragazza molto bella, ma disperata per essere stata lasciata dall’amato, un giorno incontra per caso una vecchia strega la quale sta filando sul lato di un sentiero. Come scrivono Alberta Dalbosco e Carla Brughi nel volume “Entità Fatate della Padania” , la strana vecchia, forse una strega, filava seduta su di un masso a lato del sentiero: “Quando la vecchia le rivolse un saluto guardandola negli occhi, alla giovane parve di diventare trasparente come l’acqua tanto era forte l’impressione che la donna stesse vedendo sin nel fondo della sua anima. Sentitasi così scoperta, la giovane finì col raccontarle tutti i suoi dolori osando persino chiederle aiuto. La donna non parve troppo sorpresa per quella richiesta, nemmeno quando la fanciulla le chiese di far sparire la rivale affinché l’amato tornasse a lei”.

A nulla valsero gli ammonimenti della donna. La ragazza era, in quel momento, accecata dalla passione e non voleva sentire nessuna ragione. “Fu così che la strega – proseguono gli autori – acconsentì ad operare quella magia ma solo a condizione che la fanciulla accettasse di vedere, almeno una volta, un bellissimo uomo che, secondo la strega, avrebbe potuto farla felice. Certa che mai avrebbe amato nessun altro oltre il suo fidanzato la fanciulla accettò e così, dopo qualche giorno, si trovò a percorrere il sentiero che portava verso il luogo dell’appuntamento con la strega. Mentre camminava si sentiva felice come da molto tempo non le accadeva, sentiva l’aria intorno pulita e fresca, era incantata dai mille colori dei fiori e si trovò addirittura a sorridere, per un attimo dimentica di tutti i suoi affanni. Giunse così all’ingresso di una grotta sulla cui soglia stava la vecchia maga. Insieme si incamminarono all’interno della caverna che divenne sempre più stretta e buia, finché non fu altro che un basso cunicolo senza fine. Dopo molti e molti passi il cunicolo si allargò e apparve una vasta caverna sotterranea, dove brillava un grande fuoco sopra il quale altre due streghe stavano mescolando, in un grosso calderone, strani ingredienti. Si sedettero vicino al fuoco e quando tutto fu pronto la maga chiese alla fanciulla di guardare in due minuscole pozze formate da una sorgente di acqua pura e cristallina che sgorgava dalla roccia”.

Concludono il loro racconto Alberta Dalbosco e Carla Brughi : “Poiché le pozze erano specchi magici, alla fanciulla apparve, nella prima, il suo fidanzato nel pieno della sua vigorosa giovinezza a cui seguirono altre immagini del fidanzato sempre più vecchio fino a che comparve un uomo canuto con la pelle cascante, i denti gialli e gli occhi spenti. Inorridita da quell’immagine la fanciulla fece per fuggirsene via ma la vecchia la invitò a guardare nell’altra pozza dove apparve un signore bellissimo, dai lineamenti perfetti, vibrante e trionfante dell’eterna giovinezza degli Dei. Dopo un attimo di sgomento la fanciulla comprese il significato di quelle visioni: da un lato l’amore umano, caduco, passeggero e destinato a sicura morte, dall’altra l’Amore divino, sacro ed eterno, e che a lei toccava la scelta. Restò immobile a lungo, come soppesando le due possibilità che le erano state poste innanzi, ed infine, senza più dubbi, scelse l’Amore eterno e, sorridendo felice, si mise a danzare con le streghe. Come per incanto la grotta svanì nell’aria e la fonte di acqua pura e cristallina crebbe d’intensità fino a diventare un saltellante torrente che in breve tempo riempì il pianoro fino a creare quello che fu poi chiamato il Lago delle Streghe“.

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