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Escursioni in montagna alla ricerca di un po’ di frescura

TORINO. Con il caldo di questi giorni sicuramente uno dei primi pensieri che ci salata alla mente è quello di un po’ di frescura alpina. Se poi abbiamo gambe buone e voglia di muoverci senza dover fare bagni di sudore allora perché non pensare ad un’escursione in montagna. Con il supporto del Touring club ve ne presentiamo sei, tutte facili e panoramiche: dalla Valle di Susa alla Val Pellice, dalle Valli di Lanzo alla Valsesia. Le passeggiate che vi proponiamo sono come detto facili e pertanto da fare anche con tutta la famiglia (sempre che la famiglia abbia voglia di camminare).

UJA DI BELLAVARDA, VAL DI LANZO (TO)

Dopo la parrocchiale di Cantoira, in val Grande di Lanzo, si stacca sulla destra della provinciale una carrozzabile (indicazioni per Lities-Vrù. Si seguono i cartelli per Lities (1143 m) e, raggiunta una chiesetta, si parcheggia l’auto nel vicino piazzale. Qui si imbocca un sentiero segnalato che sale fra le case e poi in una valletta all’interno di una faggeta. Superati due torrentelli si raggiungono le baite di Gias Lavassè (1552 m) e si continua verso destra attraverso bei pascoli, superando altri alpeggi. Raggiunta la chiesetta di S. Domenico (1772 m) si sale per un ripido sentiero puntando agli alpeggi sovrastanti. Lo spallone erboso porta agli Bellavarda Inferiore (1908 m) e Superiore (2040 m). Oltre queste baite si scende a destra per alcuni metri sotto la cresta, si superano alcune placche rocciose e, ripresa la cresta in breve si raggiunge la croce posta in cima alla Bellavarda (2345 m, ore 3.30). L’Uja di Bellavarda è una delle montagne più frequentate delle Valli di Lanzo per lo splendido panorama (sul gruppo del Gran Paradiso, sul Monviso e sulle Alpi Marittime) che si può ammirare dalla sua cima, come dice lo stesso toponimo.

Uja di Bellavarda

BOCCHETTA DI RIMELLA, VALSESIA (VC)

Da Varallo, in Valsesia, si imbocca la strada della val Mastallone e si raggiunge Rimella (1300 m). Da qui si sale ancora in auto alla bella frazione di San Gottardo (da non perdere la chiesetta e varie rustiche case) e si prende il sentiero che si stacca a sinistra e che porta alla località detta Posa dei morti 1395 m. Si prosegue e si raggiunge l’Alpe Selletta 1447 m, posta sulla dorsale sopra il borgo di San Gottardo. Usciti dal bosco ci si trova sulle praterie che ricoprono tutto il versante occidentale della valle. Superate la baite in sasso di Van 1470 m e Versch 1525 m e alcuni ruscelli che scendono dal Pizzo Blatte, si arriva all’Alpe Pianello, dove si trova la Baita Città di Borgomanero a 1796 m di proprietà del Cai di Borgomanero (cai-borgomanero.it). Il sentiero continua a salire a monte della baita e arriva alla Bocchetta di Rimella o di Campello m 1924 m (ore 2). Dal valico ampio panorama sul monte Rosa e sulla sottostante valle Strona. Volendo scendere dal passo si raggiunge il paese di Campello Monti (1305 m), in cima alla Valle Strona.

Bocchetta di Rimella in Valsesia

ROCCIAMELONE, VAL DI SUSA (TO)

Montagna simbolo della Val di Susa, a forma di piramide appuntita, si raggiunge da Susa salendo con l’auto, su strada sterrata, fino alla località La Riposa (ex-forte, 2205 m). Da qui si imbocca il sentiero che risale un ripido costone; aggirando quindi una bastionata rocciosa, si raggiunge il rifugio Ca’ d’Asti (2854 m), dove è consigliabile pernottare (prenotazioni al custode, tel. 0122.33192). Da qui, di buon mattino si sale alla Crocetta (3306 m) dove si passa dal versante Sud a quello Est. Si raggiunge un ultimo risalto sotto la vetta, che viene superato con alcuni tornanti; in quest’ultimo tratto, se il terreno è scivoloso, occorre procedere con prudenza: alcune corde fisse consentono di avanzare in sicurezza fino in cima. Sulla vetta statua (3538 m) in bronzo della Madonna. Nel medioevo era ritenuta la vetta più alta d’Italia. Panorama grandioso sulla valle di Susa e sulle Alpi Graie.

Il Rocciamelone

COLLE DEL SOMMELIER, ALTA VAL DI SUSA (TO)

Da Bardonecchia, in alta valle di Susa, si sale con l’auto su strada asfaltata fino alla frazione Rochemolles; da qui si prosegue su strada sterrata per 7 km fino al rifugio Scarfiotti (2165 m; tel. 0122.901892). Il sentiero a piedi, che segue per gran parte la strada sterrata, è assai lungo (circa 12 km), con un dislivello di 800 m. Si passa vicino a una cascata e si arriva al primo pianoro, detto Pian dei morti, dove spesso il fischio delle marmotte annuncia il vostro arrivo. Si prosegue poi in salita raggiungendo il successivo Pian dei frati, molto brullo (circa 2700 m di quota). Una quasi infinita serie di tornanti fa guadagnare ulteriormente quota in un vasto ghiaione portandosi finalmente al valico di confine con la Francia (2993 m, 4 ore, meraviglioso panorama sulla vicina Punta Sommeiller (a destra), e sulla Rognosa d’Etiache (a sinistra).

Il Colle del Sommelier

RIFUGIO BATTAGLIONE GRANERO, VAL PELLICE (TO)

Da Torre Pellice si sale in auto a Bobbio e quindi a Villanova. Attraversando l’abitato di Villanova (1223 m) si incontra subito il sentiero che sale verso la Conca del Prà. Il sentiero incrocia dopo alcuni tornanti la pista forestale che parte anch’essa da Villanova. Il percorso prosegue in falso piano fino a superare il “Pis d’l’Urina” (1445 m), stupenda cascata alta circa 60 metri. Continuando sulla pista, nei pressi del colle della Maddalena, si incontrerà sulla destra il sentiero che porta direttamente alla Conca del Prà ed al Rifugio W. Jervis (1740 m). Da qui si attraversa tutta la conca fino a toccare gli alpeggi di Partia d’Aval, prima e Partia d’Amount dopo. Da qui si continua sul sentiero di sinistra, si supera un torrente, e si raggiunge il Pian Sineive (2050 m) dove cadde un aereo americano. Il sentiero sale deciso su un costone erboso al termine del quale si arriva al Rifugio Granero (2377 m, tel. 0121.91760). Subito dietro al rifugio c’è il lago Lungo da cui ha origine il torrente Pellice. Ore 4.30.

Il Colle del Maurin

COLLE DEL MAURIN, VALLE MAIRA (CN)

Da Dronero si risale la valle Maira fino ad Acceglio e quindi a Chiappera. Subito dopo Chiappera si imbocca la strada a destra che risale la valle e che porta alle Grange Collet, dove si lascia l’auto. Dalle Grange Collet si prosegue a sinistra (segnavia T13) per il Col del Maurin, ignorando il sentiero di destra per il Colle di Bellino (segnavia T16). La pista segue il vecchio percorso di una mulattiera selciata. Superata una balza, il sentiero procede nel vallone raggiungendo un primo pianoro erboso e poi un secondo. Dopo una nuova salita si raggiunge il lago della Sagna del Colle. Ignorati i ruderi di una grangia, si sale ancora all’interno di un stretta gola, poi si sale ripidi su terreno carsico ancora per un po’ fino a raggiungere finalmente l’ampio Colle del Maurin (2641 m, ore 2.30).

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