E’ partita da Torino una campagna di sensibilizzazione sull’epatite C
TORINO. Lo Starhotels Majestic di corso Vittorio Emanuele II ha ospitato ieri il primo di una serie di incontri aperti al pubblico, con il coinvolgimento di medici specialisti e istituzioni, per fare il punto sull’attuale situazione sanitaria a livello regionale sull’epatite C. Nell’occasione è stato presentato il tour di sensibilizzazione che parte proprio dal Piemonte e che toccherà altre città italiane. La campagna battezzata Epatite C Zero è stata promossa da MSD Italia, in collaborazione con EpaC onlus e con la supervisione scientifica di FIRE – Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia. L’intento dell’iniziativa è quello ovviamente di creare la consapevolezza dei rischi legati all’HCV, promuovere la prevenzione e informare sulle opportunità terapeutiche evidenziando l’importanza di assicurare a ogni paziente la terapia più appropriata.
In Piemonte circa il 50-60% delle persone infette dal virus non sa di esserlo e lo scopre per caso con esami di routine o per complicanze. Fulcro della campagna è la web serie Epatite C Zero: 5 episodi che raccontano l’epatite C dal punto di vista dei pazienti, attraverso la metafora del viaggio, a bordo di un van che attraversa l’Italia, dall’Adriatico al Tirreno. «Trattare tempestivamente la patologia – spiega Saverio Ventura, referente EpaC Onlus Piemonte – significa limitare complicanze e impatto economico sul servizio sanitario».
Secondo i dati raccolti con il modello sviluppato da Altems (Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari), risulta che in Piemonte ci sono ancora circa 18.000 pazienti in attesa di trattamento. Se nei prossimi tre anni si riuscissero a curare tutte le persone con Hcv, nel giro di un ventennio si eviterebbero 4.500 casi di epatocarcinoma e oltre 2.100 trapianti di fegato, risparmiando oltre 12.000 vite e contenendo i costi per la gestione dell’Hcv che superano i 140 milioni di euro.