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Clematide, conosciuta come vite dei viandanti, era la pianta preferita dalla regina Elisabetta I

Il suo nome stesso deriva dal greco klema che vuol dire viticchio, dagli antichi in genere veniva scambiata per una vite, era la cosiddetta vite bianca o vite dei viandanti perché questo rampicante orna di preferenza le reti metalliche delle recinzioni, lungo le siepi, lungo i muri che costeggiano le strade.

In Inghilterra era la pianta preferita della regina Elisabetta I e intorno al 1600 se ne coltivavano quattro varietà, una di queste è la viticella, una seconda è la barbagrigia per le sue infiorescenze piumose, e anche da noi veniva piantata nelle campagne perché si pensava fosse di buon augurio per il raccolto. In Francia le clematidi sono conosciute con il nome di berceau de la Vierge, culla della Vergine. A Parigi nel 1900 la vendevano nei vasi, poiché era ricercata per la sua abbondante fioritura. In Italia dove cresce la vitalba e la flammula o fiammella  è considerata una pianta che si lega in maniera totale e indissolubile al suo appiglio ed è soprannominata  laccio d’amore.

E’ una pianta robusta e pare cresca bene sana e rigogliosa nelle regioni dove il terreno d’inverno gela; ama il terreno friabile e fertile ma ha bisogno di buoni sostegni perché proprio come la vite è in grado di ricoprire interi pergolati nel corso degli anni, siccome è una pianta molto longeva, va potata per controllarne l’espansione almeno due volte all’anno, in primavera e in autunno. A seconda delle varietà si trova fiorita tutto l’anno. La vitalba che è la più comune e la più diffusa in tutta Europa, già i romani la facevano crescere lungo i muri esterni delle case perché pensavano che le preservasse dai temporali. Ancora in Inghilterra, in alcune regioni, pastori e agricoltori tagliavano dei pezzetti di fusto dalla pianta e se li fumavano, per questo venne anche detta canna da fumare, mentre i tralci più lunghi venivano usati per fare ceste, gerle e per legare fascine di legna.

Questa deliziosa e duttile piantina appartiene alla famiglia delle ranuncolacee, ha dei fiori larghi e appiattiti spesso anche a forma doppia e a volte a forma di stelline. Gli ibridi che si trovano oggi in commercio possono crescere bene anche su balconi e terrazzi con buoni effetti decorativi; è bene collocare intorno al fusto ai piedi della pianta uno strato di corteccia sminuzzata per tenere sempre umido il terriccio, poichè lo consiglia il detto: piede all’ombra e testa al sole.

È anche utile sapere che  la clematide significa gioia e fortuna e la buona riuscita nelle attività che si stanno svolgendo.

Roxi Scursatone

Roxi Scursatone: artista e scrittrice. Ha frequentato l’Accademia Albertina e l’Ateneo torinese. Si è occupata da sempre di letteratura, critica d’arte e saggistica. Ha pubblicato il libro di critica letteraria “Breviario estetico di Gaia” (Genesi ed.) e “Jole con l’arte nei sandali” (Genesi ed.). Da più di un decennio suoi articoli e saggi brevi su artisti sono presenti sulla rivista “Vernice”. E per anni è sul periodico “Chiaravalle” con la sua rubrica dedicata all’arte e ai fiori. Suoi testi di poesia visiva sono stati pubblicati sulla rivista di poesia multimediale “Offerta speciale”.

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