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Caro in bolletta: cosa cambierà per gli italiani

Calano le temperature, aumentano le bollette: un binomio che ovviamente non farà piacere agli italiani. I ricordi del tepore estivo sono oramai lontani, a causa del vento gelido proveniente dalla Russia, che questo inverno farà registrare temperature mai viste in molte regioni della Penisola. Per non parlare poi del caro bollette, che prosegue da mesi e che a gennaio 2022 assicurerà l’ennesima cattiva notizia per le famiglie. Vediamo dunque di approfondire i dati e di capire cosa cambierà per gli italiani.

Quanto aumenterà la spesa annua per gli italiani

Già da ottobre le bollette tricolori avevano accusato un colpo notevole, con un aumento del 29% del prezzo della luce elettrica, e del 14% in merito al gas. A gennaio 2022 l’ARERA renderà ufficiali ulteriori rincari, decisamente più ampi: stando a quanto previsto dagli esperti, si dovrebbe arrivare al 50% per il gas e al 24% circa per l’elettricità. Inoltre, secondo le stime, la spesa media per famiglia nel 2022 potrebbe superare la cifra record di 3 mila euro, in aumento di 1.200 euro circa rispetto al 2021.

Alla base di questa situazione si trovano le tensioni sui mercati europei e internazionali. Di conseguenza, occorrerà fare più attenzione agli sprechi nelle proprie abitazioni, per contenere gli aumenti e per andare incontro anche al pianeta. Per fortuna, esistono alcune guide online che spiegano ad esempio come risparmiare energia elettrica in casa. In questo modo, nonostante i rincari, le famiglie potranno mettere da parte del denaro prezioso, riducendo i consumi senza per questo minare il grado di comfort a casa propria.

L’aumento delle bollette è colpa delle energie rinnovabili?

Chi ha già avuto modo di informarsi su com’è fatta una bolletta, sicuramente saprà che i costi includono una componente che ha a che fare con la transizione ecologica. È chiaro che la decisione di investire in questo settore ha avuto e sta avendo un riflesso sulle bollette degli italiani, ma non tanto da incidere pesantemente sul conteggio finale. Lo sostengono gli esperti, secondo i quali la transizione ecologica non sta giocando un ruolo importante nei rincari passati e presenti dei costi energetici.

Nello specifico, i rincari dipenderebbero dalla transizione ecologica soltanto nella misura del 3%. Il restante 97% dipenderebbe invece dall’aumento dei costi di produzione del gas, con un incremento del 100% negli ultimi mesi. È inoltre il caso di specificare che, almeno per il momento, la voce degli oneri di sistema non ha registrato aumenti in bolletta; quindi, la cosiddetta “spinta verde” non ha avuto alcun ruolo nel caro bollette. Ancora una volta, dunque, è più corretto puntare il dito sull’attuale situazione del mercato del gas, vero protagonista dei rincari registrati ad ottobre, e di quelli che verranno ufficializzati a gennaio del prossimo anno.

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