A scuola di storia: il castello degli Orsini di Rivalta
RIVALTA. Domenica 31, in occasione dell’edizione numero 34 della Fiera di Primavera di Rivalta, sarà possibile ammirare per la prima volta gli affreschi appena restaurati che decorano il piano terreno del Torrione conservato al fondo del giardino del Castello degli Orsini. Nato probabilmente con funzione difensiva e frutto di una serie di ampliamenti del XII secolo, il Torrione conserva al suo interno una elegante cappella con pregevoli affreschi risalenti al XIII secolo, raffiguranti scene della vita di Cristo: Annunciazione, Natività, Crocifissione.
Fondato sopra un rialzo di terreno che ai tempi sovrastava la campagna circostante, oggi l’edificio rappresenta il baricentro del centro storico del Comune di Rivalta. Sin dal XII secolo la struttura si sviluppa intorno ad una robusta torre rettangolare, di cui si conservano oggi le tracce nel livello basamentale della grande sala rossa al piano terra del corpo principale. Poco dopo e per successive articolazioni, vennero costruite le alte mura e il torrione ancora oggi visibile sul fondo del giardino, contraddistinti dalla caratteristica tessitura muraria “a spina di pesce” e dai fregi in cotto. Alla cortina furono inoltre addossate, sul fronte principale e a nord, le torri-porta di accesso, in origine dotate di ponte levatoio.
Tra XIII e XV secolo, di pari passo con il consolidarsi del potere dei Signori di Rivalta, che dal XVI secolo assumeranno il nome Orsini, il complesso diviene teatro di un’intensa attività edificatoria. Attorno al castello, a cui si accedeva un tempo tramite un ponte levatoio in legno oggi sostituito da un ponte fisso in muratura, c’è un ampio parco interamente racchiuso nelle mura del fortilizio che ospita platani, querce, cipressi, bossi e carpini secolari, ippocastani, aceri e molte altre specie tra le quali una Magnolia gigante che, per dimensioni (ha un tronco di 380 cm e la chioma arriva a toccare i sedici metri di altezza), è senza dubbio una delle maggiori della regione e del nord Italia. Per secoli l’edificio appartenne alla famiglia nobile degli Orsini, fino a quando, dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 2006 è stato acquisito dal Comune.
All’indubbio valore storico ed architettonico, la fortezza assomma anche un’importanza dal punto di vista culturale, avendo tra gli altri ospitato personalità quali Honoré De Balzac, lo scrittore francese di “Papà Goriot” e “Il giglio nella valle”, e Massimo D’Azeglio.
Nel marzo del 2008 il castello, realizzati i primi necessari interventi, ha aperto per la prima volta al pubblico le proprie stanze, trasformate in sede espositiva per mostre; mentre il 18 marzo 2016, dopo quattro anni di lavori, con lo spettacolo “Angeli e cani”, appositamente creato per l’occasione da Assemblea Teatro, sono stati inaugurati gli spazi rifunzionalizzati dell’ala principale in cui verrà la biblioteca comunale.
Sin da domani, sabato 30, il castello ospiterà anche Rivalta ’69. La fabbrica, le lotte, le storie, una mostra fotografica che ripercorre, immagine dopo immagine, le rivendicazioni sindacali dell’autunno caldo: dai cancelli di Mirafiori allo stabilimento di Tetti Francesi l’obiettivo di Mauro Vallinotto ha immortalato donne e uomini protagonisti delle lotte operaie che hanno portato a conquiste fondamentali, prima fra tutte lo Statuto dei lavoratori e gli aumenti salariali, con un focus particolare sulla Fiat Rivalta attraverso i volti e i protagonisti del nostro territorio.